La pensione è un passo importante della propria vita, considerando che si lavora per due terzi di essa per poi accantonare denaro per l’ultima parte. Ma, nello specifico, ci basta quel denaro che mettiamo da parte durante tutti gli anni di lavoro?

Nel caso che non possa bastare, è possibile ricorrere alla cosiddetta pensione integrativa, ovvero una piccola aggiunta monetaria alla pensione standard che si riceve grazie ai contributi. Ma com’è possibile farla? Qualunque tipo di lavoratore può decidere di aprire un fondo pensione con enti come banche, assicurazioni o privati.

Se si decide di aprire un fondo pensione, si dovrà pagare una rata periodica che andrà poi destinata nella cifra finale che si ritirerà a tempo debito. Vediamo, nello specifico, quand’è che si necessita di pagare tale rata e che tempistiche ha.

Pagare la rata del fondo pensione integrativa

Durante gli anni si versa quindi una somma di denaro che si andrà a decidere assieme all’ente con cui si
collaborerà, naturalmente considerando in primis le esigenze specifiche del lavoratore e le sue
caratteristiche (come l’età, i contributi da versare, il tasso di crescita del salario ed i possibili rendimenti
del fondo).

Solitamente, le rate vengono pagate mensilmente e si stima che per avere almeno un migliaio di euro in più alla normale pensione mensile, si necessita di versare circa 100 euro al mese a partire dai 30 anni. Ad ogni modo, ci sono differenti tipologie di fondo pensione e a volte si può raggiungere tali cifre anche con altri metodi specifici degli enti con cui si collabora.

Inoltre, è persino possibile ottenere anche piccoli anticipi prima della riscossione finale. Questo può succedere se si presentano problemi di salute, acquisti o ristrutturazione di casa o eventuali casse integrazioni inaspettate.