L’emergenza COVID-19 ha creato nuovi modelli lavorativi, accelerando l’innovazione nelle aziende. Il forzato lockdown ha infatti costretto numerose attività ad utilizzare lo smart working per i propri dipendenti, perdendo di fatto il controllo diretto sul proprio team d’azienda. Come superare questa mancanza? Con l’utilizzo dei software di controllo di gestione. Da diversi anni sono entrati nelle imprese del nostro paese, ma non si sono mai diffusi in maniera così massiccia come nell’ultimo periodo. Si è compreso infatti che i dati sono la chiave del successo dell’impresa e quindi ciò ha portato ad un aumento esponenziale nella richieste di software in grado di garantire monitoraggio costante delle performance, report mirati alla valutazione di singole attività e possibilità di verificare in realtime la produttività di ogni dipendente. Grazie alla scelta di dotarsi di sistemi di raccolta e valutazione dei dati, è stato molto più semplice convertirsi al lavoro agile e con l’aggiunta di app aggiuntive è stato anche interessante sperimentare nuove forme di pianificazione degli obiettivi.
Gestione del lavoro rinnovata
Come già anticipato, il controllo di gestione è stato un trampolino di lancio per testare nuove formule di gestione del lavoro, che si basano non più sul rapporto produttività/ore ma su produttività/obiettivo. In tal modo ciascun dipendente si è potuto organizzare la propria vita lavorativa in maniera autonoma, dando anche maggior spazio a hobby e vita privata con una buona organizzazione personale. In più, grazie agli strumenti di videoconferenza e pianificazione degli appuntamenti, si è riuscito a creare un rapporto diretto con il capo, sentendosi più vicini sia ai processi decisionali sia a quelli organizzativi. Ciò ha favorito il benessere lavorativo, portando le persone ad essere più produttive durante il periodo di stop forzato. Secondo una ricerca di Microsoft condotta durante l’epidemia, l’87% dei dipendenti si è sentito più produttivo rispetto al periodo precedente ed effettivamente si è notata una maggiore produttività del 20% in alcune realtà imprenditoriali.
Innovazione Digitale
La pandemia, oltre a provocare il passaggio dal lavoro d’ufficio al lavoro da casa, ha anche generato un maggiore accesso al digitale. Le aziende hanno iniziato ad utilizzare applicazioni per videochiamate, condivisione di documenti e planning, effettuando un salto tecnologico importante. Ci si è resi conto che si possono organizzare riunioni in pochi minuti e collegarsi da qualunque luogo possibile, che è possibile condividere documenti e modificarli in realtime a distanza con un collega. L’utilizzo di questi sistemi ha portato un enorme risparmio di tempo e un’ottimizzazione delle risorse, evitando momenti di vuoto durante le ore di lavoro.
Il futuro è flessibile
Abbiamo già citato il lavoro agile, ma cosa presuppone lo vero smartworking? Lo stravolgimento del concetto del lavoro d’ufficio e una rivoluzione nei contratti di lavoro e nella loro gestione. Per un futuro veramente smart le persone dovranno essere libere di poter calendarizzare i propri impegni, alternando giornate in ufficio a giornate a distanza. La gestione del lavoro inoltre deve procedere per obiettivi e non per orari prestabiliti, consentendo flessibilità per poter lavorare in maniera autonoma. In questo modo anche la creatività, che è stata più carente nel periodo Covid19, può essere maggiormente stimolata.
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