Durante i numerosi anni di lavoro tutti sappiamo che parte delle tasse che andremo a pagare (soprattutto tramite busta paga) verranno destinate alla fatidica pensione. Ma, in fin dei conti, ci basterà quel denaro per il periodo post lavorativo?

Può capitare che, controllando nel sito dell’INPS alla sezione “La mia pensione” non risulta una somma esorbitante (o perlomeno sufficiente rispetto alle proprie aspettative) e, di conseguenza, si necessita di accantonare maggiori quantità di denaro per il proprio futuro.

A questo punto, potrebbe esser necessario ricorrere a una pensione integrativa. Cos’è nello specifico? È sostanzialmente un modo per risparmiare più denaro e destinare più soldi alla pensione. È possibile farlo aprendo un fondo pensione grazie alle banche, alle assicurazioni o a privati.

Scegliere un fondo pensione

Con il fondo pensione si dovrà poi versare una quota fissa per un determinato periodo di tempo. Ci sono due principali tipi di fondo pensione: a fondo aperto e a fondo chiuso. I fondi pensione a fondo aperto sono spesso eseguiti da banche e assicurazioni mentre i fondi pensione a fondo chiuso sono perlopiù gestiti da privati. Ovviamente, quando si giungerà in pensione dopo gli anni lavorativi, si potrà riscuotere tale somma senza particolari problemi.

Tuttavia, esistono anche altri modi per poter accantonare ulteriore denaro, come ad esempio approfittare dei buoni fruttiferi postali per accantonare denaro per la pensione. I buoni fruttiferi postali possono essere considerati altri ottimi mezzi per risparmiare, considerando inoltre il tasso d’interesse che maturano ogni anno.

Detto questo, per scegliere una pensione integrativa è indispensabile considerare le proprie esigenze in primis e, inoltre, comprendere che risulterà un investimento non da poco per un lungo periodo di tempo, soprattutto se andremo ad aprire un nuovo fondo pensione.