A me Sixth piace. Davvero. E pure tanto. Anche se preferivo il Sixth delle origini. Quello che ti consentiva di portarti a casa il 2/3% o, se eri – veramente – bravo nel gestire attivazioni e cash back, anche 7/8%.
Stento a riconoscere il Sixth di adesso. Quest’orgia impazzita di Turbo/Family con rendimenti a volte prossimi al 50% appare sempre più un immenso Schema Ponzi. Perché siamo arrivati a questo? Buona fede? Cattiva fede? Strategie errate? Ingenuità? Avidità? Voglia di fare il grande salto? Accelerare i tempi di crescita? Io non lo so e sinceramente, arrivati a questo punto, non mi interessa un gran che.

Arriviamo quindi a BITSA

Io sono sempre stato scettico al riguardo. Sarà forse perchè di professione sono un economista quantitativo. O chissà sarà qualche atavico ricordo della mia tesi di dottorato su Acceleratore finanziario e crisi bancarie del lontano 2006. Fatto sta che a me l’idea di monetizzare i cash back, immediatamente e senza sforzo, non è mai piaciuta. Il sistema funziona se entrano i soldi, no se ne escono fuori.

E soprattutto associato all’impazzata di Turbo/Family di cui sopra il rischio concreto era che la situazione sfuggisse di mano. L’effetto della BITSA è stato come quello dei CDO sintetici per le obbligazioni ipotecarie durante la crisi dei subprime. Un volano. In termini più banali: è stato come gettare la classica benzina sul fuoco.
Perché è stato fatto? Di nuovo: Buona fede? Cattiva fede? Strategie errate? Ingenuità? Avidità? etc…
In molti accusano i speculatori di esserne stati i principali beneficiari. Io invece temo che sia l’esatto contrario. La BITSA ha consentito di mantenere in piedi il carrozzone di Turbo/Family per un altro po. Gran parte delle monetizzazioni venivano reinvestite nel sistema per accaparrarsi le ghiotte offerte che sono uscite quest’anno.
Ma è sostenibile tutto questo?

I concetti di Gestione del Rischio e di Money Management

Io, per fortuna, ho attinto alla mia professionalità e ho messo su un software che calcola in tempo reale la mia esposizione verso il sistema e pianifica i flussi di cassa futura. Inoltre operando come trader sui mercati finanziari conosco bene i concetti di Gestione del Rischio e di Money Management. Dubito che molti altri però si trovino in questa fortunata circostanza. Ingolositi dalle offerte sempre più ricche molti hanno reinvestito i soldi guadagnati sfruttando la semplice e la conveniente occasione che la BITSA offriva loro. So di persone esposte per migliaia di euro, semplicemente perchè non erano in grado di valutare correttamente la loro situazione contabile.

E adesso? Che succede? Temo che la parabola di Sixth nel 2019 sia da associare alla classica bolla speculativa che di tanto in tanto coinvolge Wall Street. E’ già scoppiata? Scoppierà? Difficile a dirsi. Dubito però che le ghiotte offerte basteranno a spronare i “grandi investitori”. Se poi ci metti i ritardi accumulati e gli oops sempre più frequenti è probabile che adesso si inneschi il classico “sell panic”. Tutti cercheranno di limitare l’esposizione. E lo faranno con violenza. In pochi investiranno nuova liquidità.

Ciononostante credo che Mr Politi Fabrizio si sia mosso nella giusta direzione limitando la BITSA

Fossi in lui la eliminerei del tutto. Il danno oramai è fatto e le tante le macerie che ci lasceremo alle spalle. Per alcuni sarà probabilmente doloroso in termini finanziari ma confido che se ci modereremo nelle nostre aspettative e, tutti insieme, continueremo a credere nel sistema a poco a poco potremo tornare a godere di un Sixth sano e conveniente.

Guadagneremo un po meno ma almeno ne beneficeremo tutti.
Grazie per la pazienza che avete dimostrato a leggermi fino alla fine. Mi scuso per la lunghezza del post.
Viva Sixth Continent!

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