Spesso si pensa impropriamente che per investire bisogna essere ricchi. In realtà, ci sono alcuni strumenti finanziari che permettono di investire anche piccole somme come i fondi comuni di investimento. Questi strumenti, infatti, investono in centinaia di titoli: da questo discende che chi investe anche solo 10 euro in un fondo di investimento, ha un’esposizione ad una grande varietà di titoli.

Rischio fallimento fondi

Questo si traduce in un’esposizione al rischio di fallimento molto bassa. Inoltre, sia che si investa un budget di 10 euro o più elevato, le opportunità di rendimento saranno uguali per entrambi gli investitori.

Va detto, comunque, che anche nei fondi di investimento c’è una soglia minima da investire ma in linea di massima si tratta comunque di strumenti molto accessibili per chiunque voglia investire delle piccole somme. Ad ogni modo prima di investire in un fondo comune di investimento, è bene conoscere le diverse voci di costo e cioè:

commissione di ingresso (in genere ha un importo proporzionale alla cifra che si intende investire);
commissione di uscita (nel caso si vogliano vendere le proprie quote);
costi ricorrenti, cioè dei contributi (in genere annuali) da pagare per sostenere i costi di gestione del fondo;
commissione di performance, in base ai risultati ottenuti dal fondo (viene prelevata dalla Società di gestione del risparmio).

Questi costi possono incidere in maniera più o meno importante sul profitto dell’investimento fatto.

Per quanto riguarda le tasse che graveranno sugli investimenti, si tratta di una tassa del 26% e di un’imposta di bollo annuale dello 0,20%. Sui guadagni, invece, le tasse vengono applicato al momento della liquidazione dei fondi:

nei fondi armonizzati è prevista un’aliquota solitamente del 20% (inoltre non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi);
nei fondi non armonizzati invece viene applicata un’aliquota del 26% e vengono tassati direttamente nella dichiarazione dei redditi.