Si vocifera tanto su quella che potrà essere la nuova riforma fiscale 2021 e, ora, con l’approvazione della legge delega in Consiglio dei Ministri (avvenuta il 5 ottobre), si attendono i prossimi 18 mesi, quando verranno emanati i diversi decreti legislativi attuativi.

Ma quali ripercussioni avrà sui contribuenti la nuova riforma fiscale?

Chi ne beneficerà?

È un po’ presto per dirlo con certezza ma, alla luce di quello che è già noto, si possono fare delle previsioni.

Il provvedimento è composto da 10 articoli che trattano diversi argomenti ritenuti prioritari dal Governo:

il taglio dell’IRPEF per i ceti medi: in particolare, per i redditi da capitaleè prevista la tassazione proporzionale, con un’aliquota uguale per tutti. L’obiettivo è quello di razionalizzare l’attuale sistema e rendere più efficiente il mercato dei capitali.Per i redditi da lavoro, invece, è prevista la riduzione delle aliquote effettive medie e marginali, con l’obiettivo di incentivare l’offerta di lavoro, in particolare nelle classi di reddito dove si concentrano i secondi percettori di reddito e i giovani.
la riforma del catasto: a ciascun immobile bisognerà attribuire, oltre alla rendita catastale, anche il “relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base ai valori normali espressi dal mercato”. Lo scopo di questo provvedimento è quello di far emergere immobili e terreni oggi non accatastati. Stando a Draghi, come conseguenza, nessuno pagherà di più o di meno.
l’IMU diventerà un’imposta pienamente comunale, superando di fatto l’attuale sistema di riparto tra Stato ed enti locali.
IRES per le imprese, avverranno degli interventi tesi alla semplificazione di questa imposta con l’obiettivo di ridurre il carico delle imprese.
il superamento graduale dell’IRAP
la razionalizzazione dell’IVA intervenendo sui livelli delle aliquote e sulla distribuzione delle basi imponibili tra le aliquote stesse. Lo scopo è quello di semplificare la gestione del tributo anche per ridurre i livelli di evasione e di erosione dell’imposta.