Stando alla definizione dell’Enciclopedia Treccani, la Borsa valori è il mercato in cui si incontrano la domanda e l’offerta di titoli di credito; sulla base delle richieste pervenute e dei titoli a disposizione, viene fissato il prezzo di scambio.

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È un mercato regolamentato all’interno

È un mercato regolamentato all’interno del quale si negoziano gli strumenti finanziari quotati (cosiddetti valori mobili) e le valute.

Regolamentato vuol dire che ci sono delle precise regole di organizzazione e funzionamento (come quelle che riguardano la fissazione del prezzo, le modalità di pagamento e di trasferimento del titolo che viene scambiato, i requisiti dei titoli ammessi alla quotazione).

Sul mercato ci sono alcuni risparmiatori che acquistano titoli e altri risparmiatori che invece vendono i titoli acquistati in precedenza.

Ma perché si chiama Borsa valori?

Il termine borsa deriva da Van der Bourse, una famiglia di Bruges nel cui palazzo si riunivano mercanti e banchieri per scambiare titoli di credito, monete estere o merci in arrivo da altri Paesi.

Era il XVI secolo ma da quel momento la Borsa valori ha iniziato a diffondersi ovunque.

Esiste il New York Stock Exchange (NYSE), il NASDAQ (cioè il National Association of Securities Dealers Automated Quotation), la borsa di Hong Kong (SEHK), la borsa di Shanghai (SSE), quella di Tokyo e molte altre.

Oggi sul mercato mobiliare si scambiano diversi tipi di titoli come quelli:

a reddito fisso (come le obbligazioni, che danno periodicamente degli interessi ben definiti e alla scadenza vengono rimborsati in cambio di una somma di denaro)
a reddito variabile (come le azioni, per cui i possessori hanno diritto ogni anno ad un dividendo, vale a dire una quota della ricchezza creata dall’azienda che questa distribuisce ai soci, senza utilizzarla per altri investimenti)
derivati (il valore di questi titoli è determinato in base alla quotazione di altri titoli scambiati sul mercato)