Dalla sua creazione, nell’ormai lontano 1999 da parte di alcuni nomi diventati poi celebri come Elon Musk e Peter Thiel, ha subito enormi trasformazioni che l’hanno portato a essere il primo metodo di pagamento online al mondo.
Tutto questo, però, nell’arco di un ventennio che ha visto nascere il web come lo conosciamo oggi e che negli ultimi anni si è popolato di molte alternative al famoso intermediario di pagamenti online.
PayPal: il primo strumento di pagamenti online al mondo
Se è vero che qualcosa sta succedendo, PayPal è stato, senza dubbio, il primo strumento di pagamenti online al mondo negli ultimi vent’anni.
La sua grandissima diffusione è avvenuta grazie alla sua flessibilità e comodità di utilizzo che l’hanno reso uno strumento assolutamente rivoluzionario per il tempo.
PayPal ha offerto per primo una risposta sicura ai tanti dubbi che aveva l’utente nei primi anni 2000, primo fra tutti: posso fidarmi degli acquisti online?
PayPal è stato, fin dall’inizio, la risposta a questa domanda: un metodo sicuro che svolge un ruolo di intermediazione in un processo di pagamento online, permettendo all’utente di non condividere i propri dati sensibili della carta con il destinatario finale.
Così è stato possibile sceglierlo per fare acquisti sul web di qualunque tipo senza timori, ma anche trovare siti di scommesse con PayPal che permettono a chiunque lo desideri di giocare online senza condividere i propri dati di pagamento, trasferire soldi ad altri account, acquistare da siti stranieri e molto altro.
Cosa sta succedendo nell’universo PayPal?
Nell’arco degli ultimi anni, però, PayPal ha visto il mondo digitale cambiare moltissimo, con la presenza di molti competitors diretti e indiretti, attacchi hacker frequenti e nuove funzionalità necessarie.
È notizia recente che PayPal abbia dovuto confrontarsi con un attacco hacker di proporzioni rilevanti: a Dicembre 2022 ha subito il furto di dati di quasi 35.000 account, mettendo in dubbio il primo punto di forza che l’ha caratterizzato da sempre, la sicurezza.
Agli account presi di mira, da cui per fortuna gli hacker non sono riusciti ad emettere pagamenti e prelevare denaro, è stato garantito un servizio di monitoraggio gratuito per due anni da Equifax.
Altra notizia recente che ha riguardato i forti cambiamenti dell’azienda americana è quella relativa al licenziamento di massa di oltre 2.000 dipendenti.
Questa notizia, affiancata ad altre simili riguardanti altre aziende del mondo tech (Amazon, Microsoft, Twitter), ha segnato una prima vera crisi nel settore.
L’amministratore di PayPal ha dichiarato di aver messo in moto un processo di dimensionamento della struttura dei costi in un periodo particolarmente difficile come quello attuale, ma di avere ancora molto lavoro da svolgere.
Questa crisi del Big Tech ha sicuramente delle origini nel normale assestamento di un settore che è stato costantemente in forte crescita dalle sue origini, ma anche nel cambiamento avvenuto post pandemia.
Il biennio 2020-2022, caratterizzato da un picco di interesse e attività sul web per motivi di necessità, è terminato e stiamo assistendo a un nuovo equilibrio tra una ritrovata normalità e un settore digitale in fase di rivalutazione del proprio ruolo nella società.
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