Multe Pos adeguamento da settembre: i costi per gli esercenti

Multe Pos adeguamento – A settembre arriveranno le sanzioni per tutti gli esercenti che non si sono adeguati al POS, già obbligatorio dal 2015.
Una sanzione che dovrebbe fare in modo che i pagamenti elettronici in Italia si adeguino allo standard europeo e agli Stati Uniti per esempio,
per colmare un gap enorme rispetto alla moneta elettronica.
Quindi gli esercenti, che già dal 2015 dovevano fornirsi di POS, lo strumento per i pagamenti con carte e bancomat,
dovranno in qualche modo adeguarsi a questa direttiva, anche se la Confesercenti ha fatto sapere che dal 2016 l’aumento è stato solamente del 16%,
e settembre potrebbe essere un mese carico di Multe Pos adeguamento dal 2015 per tutti gli esercenti.

Uno dei motivi potrebbe essere legato alla mancanza di chiarezza sui costi dei POS, ma soprattutto ai costi per l’installazione e utilizzo del dispositivo,
che non è certo gratuito per il commerciante.

Nel dettaglio i costi per la manutenzione del POS ci sono i costi fissi come il canone mensile e una tantum per il terminale,
le commissioni per le varie carte di credito e bancomat e questo fa si che i pagamenti elettronici diventino per l’esercente più un danno che un vantaggio.
Chiaramente questi disagi fanno si che i vantaggi diventino un aspetto di secondo piano e che la cosa che diventa di primaria importanza sono i costi di gestione.

Per capire i costi nel dettaglio sostariffe.it ha calcolato i costi effettivi individuando propio i costi medi relativi al pagamento elettronico.

Multe Pos adeguamento: dal 2015 aumentano fino al 19,5%

Appena ci si inoltra nel mondo delle offerte per attivare un POS si capisce che perdersi è molto facile, il tutto per evitare le multe pos obbligatorio.
Le proposte sono molto differenziate e la prima cosa da fare è quantificare il flusso di utenza previsto.
Questo per capire quale tariffa è la più adatta alle proprie esigenze.

La prima differenziazione è nella scelta della tipologia di POS: quello fisso (collegato ad una linea fissa ADSL) o quello mobile (gestibile tramite smartphone).

Il primo costo analizzato è la spesa una tantum per acquistare il terminale. Secondo lo studio, mediamente per un POS mobile si spendono quasi 61,7 euro, mentre per uno tradizionale circa 77 euro.
Rispetto al 2017, in media, per acquistare il dispositivo POS si spende il 13,7% in meno rispetto al 2015, ma si tratta dell’unico ribasso rilevato in questo studio.

A questo costo va aggiunto il canone mensile per il servizio, che in media si aggira intorno ai 24,1 euro per il POS su linea fissa e 13,7 euro per quello mobile.
Rispetto al 2015, dunque, i canoni medi per utilizzare il POS sono aumentati del 10,7% e questo incremento riguarda soprattutto i POS mobili.
Tale incremento dei costi sui dispositivi senza fili potrebbe essere stato una strategia attuata dagli istituti dopo l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del POS nel 2015: dato il probabile incremento di attivazioni e i costi minori dei POS mobili si è scelto di controbilanciare con una minor convenienza delle condizioni economiche.