Recovery fund, chi gestirà i fondi che arriveranno  



Recovery fund




I 27 Paesi membri dell’Unione Europea hanno trovato un accordo sulla dibattuta questione del Recovery fund, il piano previsto per la ripresa economica dei Paesi membri a seguito delle gravi difficoltà che sono state causate dall’emergenza sanitaria legata all’epidemia di Coronavirus.

Il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte l’ha definita “una vittoria per l’Europa e per l’Italia” ed in effetti c’è da sperare che con questo piano di risanamento, ci sia effettivamente la ripresa economica per l’Italia e per il resto dei Paesi membri che tanto hanno sofferto (e soffrono) a causa di ciò che il COVID ha portato nelle nostre quotidianità.

Il Recovery fund è pari a 750 miliardi e, di questi, all’Italia spetteranno circa 209 miliardi ripartiti in 81,4 miliardi di sovvenzioni e 127,4 miliardi sotto forma di prestiti.

Ma in Italia chi gestirà i fondi che arriveranno dal Recovery fund?

Il premier Giuseppe Conte ha pensato ad una cabina di regia composta da se stesso, dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli e da quello dell’Economia, Roberto Gualtieri, a cui si aggiungeranno 9 supermanager indipendenti responsabili dei progetti del Piano italiano (di cui però ancora non sono note le identità).

Per coadiuvare i membri della “cabina di regia” e i 9 supermanager, si è ipotizzato di ricorrere a 300 tecnici distribuiti tra le varie aree.

Tuttavia, non è detto che saranno effettivamente 300 questi tecnici, perché sul numero sono state alzate numerose polemiche dalla maggioranza, ed in particolare da Matteo Renzi e il suo partito, Italia Viva.

Ora, con la crisi di Governo, c’è il rischio che verrà posticipata la presentazione del Piano nazionale di ripresa.

Ogni Stato membro ha infatti tempo fino al 30 aprile 2021 per sottoporre alla Commissione europea il proprio Piano nazionale di ripresa che spieghi come si intendono impiegare le risorse messe a disposizione dal Recovery fund.

Se l’Italia presenterà il proprio Piano in tempi brevi, le risorse potranno arrivare già in primavera ma se la presentazione verrà posticipata, è chiaro che i soldi arriveranno con ritardo.


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