L’epidemia di Coronavirus ha messo in ginocchio l’economia mondiale. Da quando è sorta l’emergenza spesso si sente parlare di Recovery Fund ma cos’è questo strumento e come funziona?

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Innanzitutto il significato del termine Recovery Fund

Innanzitutto il significato del termine è “Fondo di recupero” e non è altro che la strategia condivisa dall’Unione Europea per raggiungere la ripresa economica dopo il blocco causato dal Coronavirus. In pratica, il Recovery fund non è altro che un fondo che servirà per sostenere l’economia dei Paesi dell’Unione Europea e dei Paesi più colpiti dall’emergenza.

Prima di scegliere per questa soluzione condivisa, molte sono state le opposizioni di diversi Paesi dell’Unione Europea come Austria, Olanda e altri stati europei. Questi, infatti, erano contrari a qualsiasi strumento di recupero che contemplasse la condivisione del debito con i Paesi del sud, più colpiti dalla crisi.

Proprio fra questi stati contrari, la Francia e la Germania hanno proposto come strumento per risolvere la crisi il Recovery fund che consiste in concessioni di denaro a fondo perduto. A seguito del Consiglio europeo tenutosi pochi giorni fa, è stato disposto un piano da 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sovvenzioni (che non dovranno essere ripagate dai Paesi) e 360 miliardi di prestiti.

Si otterranno questi soldi con l’emissione di debito garantito

Si otterranno questi soldi con l’emissione di debito garantito (obbligazioni) dalla Commissione Europea (Recovery o Corona Bond) e arriveranno durante i primi mesi del 2021. In pratica, non ci sarà alcuna condivisione o cancellazione dei debiti passati ma la condivisione del rischio sul futuro.

La ricchezza raccolta tramite l’emissione di queste obbligazioni verrà distribuita prima ai Paesi che hanno risentito di più dell’emergenza Coronavirus, senza dover essere rimborsata (stando alle prime indiscrezioni). Con il Recovery fund, però, l’obiettivo non solo è quello di superare la crisi derivante dal Coronavirus ma anche preparare gli Stati europei alla crescita economica, dando le migliori condizioni per farlo.

Per questo, ogni Paese deve elaborare dei piani di riforma in cui vengano espressi i modi in cui verranno utilizzati gli aiuti, seguendo comunque le raccomandazioni della Commissione europea.