Quando si parla di scoperto bancario (o fido) si fa riferimento ad un tipo di prestito con cui la banca concede al titolare di un conto corrente, una certa somma di denaro in modo che il correntista non “vada in rosso”. Questo importo messo a disposizione dalla banca, infatti, può essere utilizzato per spese impreviste, nel caso non si abbia l’opportuna liquidità.

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Lo scoperto bancario non è esente da costi

Lo scoperto bancario non è esente da costi e commissioni: sul fido, infatti, si paga la cosiddetta “commissione di disponibilità fondi”, una commissione trimestrale pari al massimo allo 0,5% del fido concesso.

Il correntista deve pagare questo canone anche se non sta usufruendo del fido. A questa commissione, si devono aggiungere anche gli interessi passivi sulle somme del fido utilizzate: in media, gli interessi sono del 13,16%.

Si possono calcolare gli interessi utilizzando la seguente formula:

Interessi passivi = numeri debitori x tasso nominale annuo)/ 365

Ad ogni modo, è la banca che si occupa di calcolarli trimestralmente.

In alternativa, si possono calcolare gli interessi e i vari costi dello scoperto bancario grazie ai simulatori online.

In pratica, sarà sufficiente indicare:

l’importo del fido accordato;
l’importo utilizzato;
la durata dell’utilizzo;
l’utilizzo extra fido.

In quest’ultimo caso, cioè quando l’importo utilizzato va oltre il fido concesso dalla banca, la banca, oltre alla commissione di disponibilità fondi pari allo 0,5% del fido concesso, applica anche:

la “commissione di istruttoria veloce” (CIV) per il recupero delle spese di concessione sconfinamento;
gli interessi debitori oltre il fido (che vengono calcolati sulla base del tasso debitore oltre il fido, applicato sull’importo eccedente il fido per il periodo in cui l’utilizzo extra fido si è verificato).

Ad ogni modo, ci si può comunque informare sulle banche che non applicano alcuna commissione di istruttoria veloce (nel caso di scoperto senza fido).