Data la difficoltà di raggiungere la pensione, in Italia viene sempre più scelta, da milioni di cittadini, una forma di previdenza integrativa e cioè il fondo pensione: in pratica, il soggetto che decide di sottoscrivere un fondo pensione, si impegna a versare nel fondo una quota dei guadagni percepiti durante gli anni di lavoro così che, quando andrà in pensione, otterrà una pensione integrativa rispetto a quella obbligatoria prevista dall’INPS.

Esistono diversi tipi di fondi pensione

Poiché esistono diversi tipi di fondi pensione, occorre scegliere quello più adatto alle proprie esigenze: infatti, trattandosi comunque di una forma di investimento, un fondo pensione può comportare un certo grado di rischio. Maggiore è il capitale investito nel fondo pensione e maggiori potranno essere i rendimenti: infatti, il soggetto che investe in un fondo pensione versa, all’interno di questo, contributi e TFR e queste risorse vengono investite da un garante finanziario secondo l’indirizzo proprio del fondo, in modo che si ottenga un rendimento che verrà maturato a seguito del pensionamento.

L’aderente al fondo pensione può scegliere uno o più comparti in cui investire le proprie risorse: i comparti variano a seconda dell’orizzonte temporale e della propensione al rischio. Ma un altro fattore importante per scegliere dove aderire, è l’età dell’aderente e dunque gli anni che mancano al raggiungimento della pensione. Infatti, un giovane lavoratore può considerare comparti di investimento più rischiosi (e cioè quelli che comportano l’investimento in titoli azionari) e con un orizzonte temporale di lungo periodo.

Invece, per un soggetto più anziano (e magari prossimo alla pensione), è preferibile prendere in considerazione un comparto di investimento con un profilo di gestione più prudente (ad esempio, che preveda investimenti in obbligazioni) ed un orizzonte temporale di breve periodo, che garantisca un rendimento minimo o la restituzione del capitale versato al verificarsi di certi eventi (come il pensionamento).