Partita iva e lavoro autonomo, è necessaria per legge?

Aprire la partita Iva è un passo importante per ogni lavoratore autonomo. Considerando anche le ultime agevolazioni fiscali introdotte dal Jobs Act nello scorso 2015, la partita Iva può risultare molto vantaggiosa, soprattutto se si adotta un regime forfettario.

Basti pensare che con il regime forfettario la tassazione è minore e, se si rimane sotto la soglia che non fa “scavalcare” verso un regime ordinario, è possibile non solo emettere fatture senza applicare l’Iva, ma anche esser tassati in base al reddito annuo percepito.

Table of Contents

Aprire la partita Iva da lavoratore autonomo

Se da lavoratore autonomo si desidera quindi aprire una partita Iva, è opportuno considerare le novità apportate in questi ultimi anni. Una fra le tante è che il lavoratore autonomo può possedere una partita Iva ed utilizzarla come secondo lavoro. Detto questo, si può essere dipendenti part-time e svolgere un altro lavoro da libero professionista grazie alla partita iva.

Ad ogni modo, se invece si lavora in ambito pubblico, non è possibile aprire una partita Iva. A meno che non si presentino casi particolari riguardanti i mestieri di medico o docente, nella maggior parte dei casi il lavoro in ambito pubblico non permette di mettersi in proprio.

Partita Iva e altri tipi di collaborazione

Nel caso non si desideri aprire una partita Iva, ci sono altre possibilità come ad esempio la fatidica prestazione occasionale. In questo caso, le fatture emesse presentano una ritenuta d’acconto del 20% ed il lavoratore non deve superare i 5000 euro annui, oltre che non prestare attività lavorative sopra i 30 giorni.

Altra possibilità (soprattutto per giornalisti, articolisti, copywriter e nell’editoria in generale) c’è una nuova possibilità, ovvero il contratto di cessione dei diritti d’autore. Tale contratto non presenta limiti annuali e la sua tassazione si basa sull’età del professionista. Nello specifico, per chi ha fino a 35 anni è presente una tassa del 20% che si calcola sul 60% del totale. Se invece si soprassa i 35, si ha un 20% di tassazione sul 75% totale.