Dietro un conto bancario offshore si nascondono diverse leggende metropolitane. Molti, infatti, considerano questo conto un conto utilizzato per nascondere denaro proveniente da traffici illeciti. Secondo questa visione, la banca offshore sarebbe una banca illegale e che tende a favorire lo svolgimento di attività illegali.

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Aprire un conto offshore è perfettamente legale

In realtà, aprire un conto offshore è un’operazione del tutto legale e chi voglia farlo, dovrà soddisfare diversi requisiti di accesso. Inoltre, le banche offshore sono delle banche legali riconosciute a livello globale, che operano legalmente sul mercato, avendo ottenuto tutte le licenze bancarie. In particolare, la ABO è l’Associazione Banche Offshore che tutela gli interessi del sistema bancario offshore in Italia e in Europa.

Un’altra leggenda metropolitane è legata al fatto che i conti offshore favoriscano gli evasori delle tasse: in realtà, anche questo è falso poiché questi conti offrono semplicemente una migliore pianificazione fiscale per chi li sottoscrive. Un altro mito è che per aprire questi conti ci sia bisogno di avere un capitale molto elevato (questo per scoraggiare i piccoli imprenditori e le piccole e medie imprese).

Anche i piccoli risparmiatori decidono di depositare in conti all’estero

Con il tempo, però, anche piccoli investitori stanno decidendo di optare per questa tipologia di conto e dunque, anche in questo caso, la verità è ben diversa dalla leggenda. Sebbene i conti offshore siano molto vantaggiosi (perché la tassazione è bassa o dello 0%), anche in questo caso siamo di fronte ad una mezza verità: è vero che il cliente non paga le tasse nella giurisdizione della banca offshore ma, molte banche, costringono i cittadini a pagare le tasse sul reddito ottenuto ovunque nel mondo.

Ancora, altri miti riguardano l’apertura del conto: alcuni sostengono che per poterlo fare sia necessario viaggiare nelle giurisdizioni offshore. In realtà, molte banche, permettono di farlo in maniera telematica, via telefono, fax o e-mail oppure, come consigliato, rivolgendosi a degli studi legali specializzati.