Un registratore di cassa è un dispositivo elettronico che permette di memorizzare e trasmettere le transazioni che avvengono quotidianamente e di emettere la ricevuta di pagamento ai clienti.

Ogni giorno, dunque, chi è tenuto obbligatoriamente ad avere un registratore di cassa, deve procedere alla chiusura.

Che significa fare la chiusura?

Significa emettere uno scontrino che riporti l’ammontare complessivo dei corrispettivi del giorno. In questo scontrino devono essere presenti anche altri dati come:

la partita IVA dell’emittente
l’ubicazione dell’esercizio
gli eventuali sconti
le rettifiche
i rimborsi per resi di merce venduta o imballaggi cauzionati
i corrispettivi in tutto o in parte non riscossi
il numero degli scontrini fiscali
la data e l’ora di emissione
il logotipo fiscale
il numero di matricola del registratore di cassa

È necessario effettuare la chiusura del registratore di cassa non oltre le ore 24 del giorno di emissione del primo scontrino fiscale, anche se l’attività continua a lavorare oltre questo orario.

Vediamo alcuni esempi: se l’attività in questione è un bar o un’altra attività che comprende più turni operativi, lo scontrino di chiusura giornaliera del registratore di cassa deve essere emesso al termine del turno che si conclude prima della mezzanotte.

Se invece l’attività si protrae oltre le ore ventiquattro (ad esempio per i locali notturni), lo scontrino della chiusura del registratore di cassa va emesso al termine dell’effettivo svolgimento dell’attività, con riferimento alla data di inizio dell’evento.

Infine, va detto che la chiusura del registratore di cassa va fatta anche se l’importo dei corrispettivi è pari a zero.

Invece non è obbligatoria nei casi di sospensione dell’attività per cause di forza maggiore, ad esempio per ferie, malattia, infortuni e così via.

Ogni chiusura fiscale giornaliera del registratore di cassa deve essere conservata dal titolare dell’attività per almeno 5 anni.
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