Quando un soggetto risulta insolvente e non riesce ad onorare le scadenze dei propri debiti perché si trova in una situazione temporanea di difficoltà economica e finanziaria, le società di recupero crediti possono proporre il piano di rientro del debito cioè un piano di dilazione.

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Il piano di rientro nel recupero crediti

Il piano di rientro viene concordato fra debitore e creditore in maniera scritta: vengono definite, infatti, le modalità di pagamento sulla base di un certo numero di rate da rispettare con gli importi e le scadenze.

In pratica, il creditore, avendo verificato che il debitore si trova in una situazione economica difficile, gli offre la possibilità di saldare il proprio debito in maniera più comoda tramite una dilazione di pagamento fatta in rate.

Se il piano di rientro viene rispettato, il creditore non intraprenderà alcuna azione legale

Ma, se il debitore risulta insolvente nonostante la possibilità che il creditore gli ha offerto, il suo beneficio (e cioè la possibilità di effettuare il pagamento tramite un piano di rate) decade. Inoltre, il creditore potrà intraprendere le azioni legali più adeguate per far valere il suo diritto e ricevere dunque quanto il debitore gli deve.

Va da sé che, se il debitore ha accettato il piano di rientro, vuol dire che effettivamente è stata riconosciuta l’esistenza di un debito: questo vuol dire che, in caso di giudizio, il creditore non dovrà dimostrare alcuna esistenza del credito. Concludendo, il piano di rientro può essere riconosciuto al debitore che si trova in uno stato temporaneo di difficoltà e, in ogni caso, in base alle sue capacità finanziarie: infatti, non può essere richiesto un piano di rientro con rate troppo gravose e difficili da sostenere.

Anche gli importi e le scadenze devono essere stabilite in maniera precisa e possono anche essere ricordate in modo che il debitore non sia più in ritardo con i pagamenti.