Se si vuole aprire un negozio online, un ecommerce, ci si chiede sempre se sia importante aprire o meno la Partita IVA. Dal punto di vista fiscale, bisogna aprire la Partita IVA solo se la vendita online non rappresenta più una prestazione occasionale. La prestazione occasionale si ha quando con la vendita online non si superano i limiti dei redditi di 5000 euro.

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Ecommerce e partita iva

In questo caso, non è obbligatoria l’apertura della Partita IVA ma solo la denuncia al Fisco dei ricavi derivanti dal commercio elettronico occasionale. Nello specifico, il ricavo andrà dichiarato nella dichiarazione dei redditi di persone fisiche nella voce “altri redditi”. Se infatti si vuole iniziare e continuare un’attività di vendita online di beni o servizi a livello professionale, è necessario aprire la Partita IVA proprio per poterla liquidare insieme alle altre imposte.

Inoltre, in quel caso, sussiste anche l’importanza di effettuare la dichiarazione dei redditi annuale tramite il modello UNICO. Infatti, in questo caso, l’attività viene svolta con sistematicità e regolarità e non più in maniera occasionale.

Progetto di impresa e vendita costante

In definitiva, la Partita IVA (così come tutti gli altri adempimenti fiscali) deve essere aperta se si intende aprire un negozio online che abbia un progetto di impresa, in cui si configuri una vendita non occasionale mediante un sito di ecommerce. Ogni volta che sussista un’attività strutturata composta da sito, attrezzature, magazzino e personale, è obbligatorio aprire la Partita IVA.

Infine, non ci sono obblighi fiscali per chi vende nei marketplace su Facebook oppure tramite eBay, subito.it o Kijiji, dei prodotti di propria proprietà (smartphone, biciclette e così via), ovvero quei prodotti che non sono prodotti in maniera professionale ma vengono semplicemente venduti online. Per aprire la Partita Iva per un ecommerce, bisogna inserire il codice ATECO per la vendita online “47.91.10 Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotti via Internet”.