La guerra tra Ucraina e Russia e l’aumento nel costo delle materie prime si sta ripercuotendo, negli ultimi tempi, in aumenti spropositati nelle bollette di luce e gas.

Gli utenti, per tutelarsi e tentare di pagare di meno, possono cambiare gestore gas, passando a qualcuno che abbia delle tariffe più vantaggiose. Va ricordato che non pagare le bollette causa il distacco delle utenze, quindi è corretto trovare un accordo con il proprio gestore.

Il cambio gestore gas può avvenire anche per:

ottenere un servizio più efficiente
trovare un’offerta più adatta, se si sta facendo un trasloco
passare ad un nuovo regime di mercato

Ricordiamo, infatti, che è possibile scegliere un gestore di gas nel mercato tutelato, dove il prezzo del gas è stabilito trimestralmente da ARERA (Autorità per l’Energia) e quindi varia ogni 3 mesi.

Oppure si può scegliere un gestore nel mercato libero dove invece il prezzo è libero e deciso dal fornitore sulla base di logiche di profitto e di libera concorrenza. Il cambio gestore gas può avvenire in qualsiasi momento, senza avere interruzione di gas e senza dover sostituire il contatore.

Per effettuare il passaggio serviranno solo questi dati e documenti:

i dati dell’intestatario (nome, cognome e codice fiscale)
i dati della fornitura (indirizzo, codice PDR)
il recapito telefonico
l’indirizzo di posta elettronica
il codice IBAN, se si vuole procedere con la domiciliazione bancaria delle bollette

Per quanto riguarda i costi, se si passa ad un fornitore di gas del mercato tutelato bisognerà pagare 16 euro di costi di bollo. Se si passa ad un fornitore del mercato libero, non si dovrà sostenere alcun costo di passaggio.

Passando alle tempistiche, per i clienti domestici ci potrebbe volere un mese di attesa a partire dal primo giorno del mese successivo alla comunicazione.

Per i clienti business, invece, il passaggio avviene in un mese, nel caso di gestore nel mercato tutelato, e in massimo tre mesi, nel caso di gestore nel mercato libero.
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