Una delle novità più dibattute della Legge di Bilancio 2023 è quella che riguarda l’innalzamento del limite all’uso del contante e il limite al pagamento con POS.

Se dal primo luglio 2022 era stato introdotto il divieto di rifiutare pagamenti elettronici con POS, di qualsiasi importo, per tutti gli esercenti e i professionisti che avessero l’obbligo di possedere il POS, pena una sanzione, dal primo gennaio 2023 invece, con l’art. 69 della Legge di Bilancio 2023, l’utilizzo del POS obbligatorio è stato ridotto.

I pagamenti elettronici, si possono rifiutare?

Infatti gli esercenti e i professionisti potranno rifiutarsi di accettare pagamenti elettronici di piccoli importi, in particolare di importi inferiori a 60 euro, senza incorrere in alcuna sanzione.

Da ciò discende che gli esercenti e i professionisti saranno obbligati a ricevere pagamenti elettronici solo per gli acquisti di importo superiore a 60 euro.

I nuovi limiti del POS varranno per tutte le attività per le quali era scattato l’obbligo di POS dal primo luglio 2022 e cioè per:

professionisti con attività di vendita e prestazione di servizi (ad esempio medici ed avvocati)
commercianti
artigiani
titolari di attività ricettive, di ristorazione e agriturismi
PMI con rapporto diretto con il cliente per la vendita

I tabaccai possono essere esonerati dall’obbligo di POS per la vendita di sigarette e prodotti bollati.

Se gli esercenti o i professionisti obbligati ad avere il POS, a partire dal primo gennaio 2023, si rifiuteranno di far pagare con mezzi elettronici importi di spesa che superano la soglia di 60 euro, riceveranno una multa pari a 30 euro più una sanzione del 4% del valore della transazione effettuata.

La riduzione dell’utilizzo del POS è un provvedimento che è stato preso con lo scopo di favorire l’uso del denaro contante per importi piccoli e, allo stesso modo, anche il limite all’uso del contante (che passerà da 2000 a 5000 euro nel 2023) si propone lo stesso obiettivo.

In queste ultime ore in realtà pare che il governa possa fare marcia indietro sulla soglia delle 60 euro con un emendamento che cancellerebbe appunto l’articolo 69 della nuova forma di bilancio.
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