I libretti di risparmio rappresentano ancora dei buoni strumenti di deposito che, seppur non abbiano un rendimento molto alto, sono sicuramente più sicuri di altri tipi di investimenti.
Un tipo di libretto di risparmio era quello al portatore, vale a dire un insieme di titoli di credito.
Dopo il 31 dicembre 2018 i libretti al portatore non solo più utilizzabili e tutti i detentori ritardatari hanno ricevuto una sanzione amministrativa fra i 250 e i 500 euro.
Ma come funzionavano?
Nel libretto al portatore il beneficio era incorporato nel documento. Soltanto presentando il libretto, il titolare poteva usufruire della prestazione. Il trasferimento del titolo al portatore veniva effettuato attraverso la consegna manuale del titolo.
Ma il libretto al portatore aveva un limite di soldi?
A partire dal primo gennaio 2016 era vietato avere su un libretto al portatore un importo pari o superiore a 1000 euro, quindi il limite massimo consentito era di 999,99 euro.
Entro il 31 marzo 2012, infatti, tutti coloro che detenevano libretti al portatore, bancari e postali, di importo pari o superiore a 1000 euro avrebbero dovuto estinguerli o ridurli fino al nuovo limite di soldi.
Chiunque non si fosse uniformato a tale disposizione, avrebbe subìto una una sanzione amministrativa pecuniaria variabile dal 10% al 20% del saldo, con un minimo non inferiore a 3000 euro, nel caso in cui esso era compreso tra 1000 e 50000 euro; dal 15% al 30% del saldo, nel caso in cui esso fosse superiore ai 50000 euro.
Discorso diverso invece per ciò che concerneva il trasferimento del libretto al portatore da un soggetto all’altro. In questo caso infatti il limite di soldi diventava pari o inferiore a 3000 euro, nello specifico la nuova soglia era di 2999,99 euro.
Comunque, dato che dal 2018 non si possono più avere libretti al portatore, si possono utilizzare libretti nominativi e chiunque avesse avuti libretti al portatore poteva trasferire il denaro su un conto corrente o farseli liquidare in contanti.
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