Ogni giorno, sia al telefono di casa che al telefono mobile, veniamo tartassati da operatori di call center che chiamano per conto di gestori di telefonia, di luce, gas o quant’altro, pronti a propinarci nuove offerte.

Molto spesso queste chiamate arrivano in momenti inopportuni: quando si è al lavoro, quando si sta pranzando o quando si sta guidando, e può risultare davvero fastidioso rispondere al telefono.

Con il Decreto del Presidente della Repubblica n° 178/2010 si dà la possibilità a chiunque voglia di “bloccare” queste telefonate indesiderate iscrivendosi al cosiddetto Registro pubblico delle opposizioni.

Ci si può registrare gratuitamente in uno dei 5 modi possibili: utilizzando il modulo elettronico presente sul sito web istituzionale, la posta elettronica, la posta tradizionale tramite raccomandata, il fax o la telefonata.

Ma il Registro delle opposizioni funziona davvero?

Bisogna dire che il Registro delle opposizioni non preserva da telefonate effettuate attingendo il numero da elenchi diversi da quelli pubblici.

In questo caso, per evitare di essere importunati dalle telefonate dei call center, bisogna fare attenzione quando si fornisce il consenso al trattamento di dati personali ad esempio durante la stipula di un contratto o iscrivendosi a un programma di fidelizzazione, ad esempio al supermercato o al centro commerciale.

Negli altri casi, invece, il Registro delle opposizioni dovrebbe essere efficace nel preservare dalle chiamate inopportune dei call center e dalle loro proposte commerciali.

Tuttavia, secondo alcune associazioni di tutela dei consumatori e secondo le segnalazioni da parte degli utenti, anche se iscritti al Registro delle opposizioni, le chiamate da parte dei call center continuano ad arrivare.

In base a un sondaggio realizzato dall’Unione nazionale consumatori, per il 57,5% degli iscritti al servizio le telefonate sono diminuite ma non cessate, per il 37,2% sono scomparse mentre per il 5,3% non è cambiato nulla.

Il problema può risiedere, oltre che nel fatto che molti cittadini ancora non si sono iscritti al registro, anche che molti operatori stanno tardando a farlo.

Sono tenuti a farlo per evitare sanzioni ma, dato che possono raggirare facilmente i controlli, spesso ciò non avviene.
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