Il conto corrente e il conto deposito sono simili, ma allo stesso tempo hanno alcune differenze di base sostanziali. Iniziamo a capire quali dando le definizioni di entrambi i conti. Il conto corrente è un contratto stipulato con un istituto di credito, il quale custodisce il denaro del correntista permettendogli di compiere una serie di operazioni (prelievo e versamento di somme, addebito delle bollette, della pensione, dello stipendio, etc).
Conto deposito, vediamolo nel dettaglio
Il conto deposito è un contratto stipulato con un istituto di credito, il quale presuppone il legame con un conto corrente tradizionale, detto conto di appoggio. Il conto deposito offre tassi di interesse maggiori rispetto a quelli sul conto corrente, ma permette soltanto di prelevare e depositare somme. Non si possono movimentare diversamente i soldi versati sul conto deposito.
La differenza principale tra i due conti è che il conto corrente non genera un guadagno sugli interessi, i quali si attestano su percentuali molto basse, tipo 0,5%. Invece il conto deposito è una sorta di salvadanaio con interessi che possono anche arrivare al 4%. Quindi quest’ultimo viene aperto non per operazioni frequenti, bensì per custodire una certa somma di denaro e ritirarla soltanto all’occorrenza. In questo modo poi, con il conto deposito la somma versata è sottoposta a zero rischi e ad un investimento sicuro.
I vincoli temporali
Il conto deposito può essere libero da vincoli temporali oppure vincolato. In quest’ultimo caso, se si ritira la somma versata prima della scadenza dei termini si potrebbe pagare una penale oppure il tasso di interesse diventerebbe quello base, perdendo il guadagno maturato. Nella scelta tra il conto corrente e il conto deposito bisogna avere chiare le diverse finalità dei due strumenti. Inoltre il secondo implica la presenza del primo, quindi non si può avere un conto deposito se non si dispone di un conto corrente.
Commenta per primo