L’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, è un’imposta diretta, personale e proporzionale al reddito che sono tenuti a pagare diversi soggetti. L’IRPEF si applica alle persone fisiche e alle società di persone e di capitali che utilizzano il regime fiscale delle società di persone.

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Chi deve pagare l’IRPEF

Fra le ditte e le società che sono tenute al pagamento dell’IRPEF, ci sono le società di persone commerciali (società in nome collettivo e società in accomandita semplice). In questo caso, in virtù del principio di trasparenza, i redditi della società sono considerati redditi dei soci.

I redditi prodotti dalle imprese sono redditi d’impresa mentre i redditi dei soci sono redditi di partecipazione, se il socio è un ente commerciale o un imprenditore individuale oppure redditi d’impresa, negli altri casi. Anche le società semplici sono tenute al pagamento dell’IRPEF perché assimilate alle società di persone commerciali. I redditi prodotti da queste sono singoli redditi e quindi vengono tassati in base alle regole proprie di ciascuna categoria (redditi fondiari, di capitale, da lavoro autonomo e così via).

Le associazioni tra professionisti

A loro volta, le associazioni tra professionisti sono equiparate alle società semplici e tenute al pagamento dell’IRPEF. I redditi conseguiti dai soci sono configurabili come reddito da lavoro autonomo. Anche le imprese familiari sono tenute al pagamento dell’IRPEF: prima del periodo di imposta deve essere redatto un atto pubblico o una scrittura privata autenticata da cui risultino i nomi dei familiari che collaborano nell’impresa, prestando un’attività di lavoro che abbia carattere continuativo e prevalente.

Nella dichiarazione dei redditi dell’imprenditore deve essere indicata la quota di partecipazione dei collaboratori familiari e si deve attestare che tali quote sono proporzionali al lavoro prestato dagli stessi. Invece, nella dichiarazione dei redditi dei familiari, gli stessi devono attestare di prestare la loro attività di lavoro nell’impresa familiare in maniera prevalente e continuativa. Il reddito del titolare è configurabile come reddito d’impresa, mentre quello dei familiari è assimilato al reddito di lavoro dipendente.