L’ipoteca è un diritto reale di garanzia che può essere costituito su beni immobili, beni mobili registrati (come autoveicoli, imbarcazioni e aeromobili) o diritti reali minori sugli immobili. Spesso, quando si contrae un mutuo per l’acquisto di una casa, questo immobile è assistito da ipoteca: da ciò consegue che il creditore (la banca o la finanziaria che ha concesso il mutuo), in caso di inadempienza da parte del debitore, può espropriare il bene sul quale è costituita l’ipoteca o procedere alla sua vendita forzata.

Proprio per questo motivo si parla di “mutui ipotecari”

Proprio per questo motivo si parla di “mutui ipotecari”: in pratica, quando si procede all’acquisto di un immobile con tale mutuo, il finanziamento verrà erogato da una banca o da una finanziaria dopo aver proceduto all’iscrizione della garanzia (ipoteca) sulla casa. Solitamente le banche richiedono che l’importo dell’iscrizione dell’ipoteca sia pari al doppio del mutuo (a volte anche il triplo del suo importo, se il contratto di mutuo ha una durata molto lunga).

Inoltre, in caso di aumento dei tassi, la banca ha l’opportunità di aumentare l’importo della somma iscritta. Occorre sapere che uno stesso immobile può essere colpito da più ipoteche: in questa ipotesi, è opportuno stabilire un ordine di priorità per la soddisfazione dei diritti vantati dai creditori. Si parla, in questo caso, di “grado di iscrizione” e dipende dal momento in cui è stata fatta l’iscrizione cioè quella data in cui è stata presentata la richiesta di iscrizione dell’ipoteca nel Registro degli Immobili.

I creditori possono scambiarsi i gradi in modo che quello di grado anteriore possa favorire i successivi creditori per la soddisfazione del loro credito. L ’ipoteca verrà cancellata non appena il prestito venga rimborsato nei termini previsti dal contratto di mutuo. Ad ogni modo, l’ipoteca non fa perdere il possesso e il godimento dell’immobile al suo proprietario (a differenza di quanto accade con un altro diritto reale, il pegno).