Chi dopo la pensione decida di continuare a lavorare deve versare i contributi: in particolare, però, gli ultra 65enni, titolari di pensione Inps possono chiedere uno sconto contributivo.

Infatti a decorrere dal 1° gennaio 1998, previa presentazione di apposita domanda, artigiani e commercianti (titolari d’impresa o collaboratori familiari) con più di 65 anni di età, già pensionati presso le gestioni dell’Inps, possono chiedere che il contributo previdenziale sia applicato nella misura del 50%.

Table of Contents

I requisiti per accedere a questa agevolazione sono:

aver compiuto 65 anni;
essere titolari di una qualsiasi pensione diretta erogata dall’Inps.

Se si viene ammessi al beneficio, l’agevolazione ha effetto non solo per l’anno in cui è stata presentata la domanda ma anche per gli anni successivi (salvo presentazione di una revoca da parte degli interessati). Inoltre, il beneficio può essere riconosciuto anche per periodi precedenti la data di presentazione della domanda se viene eseguita una richiesta formale e a condizione che non si abbia ricevuto la liquidazione di supplementi di pensione per i periodi per i quali è richiesta la riduzione.

Socio di società in nome collettivo che vada in pensione

Ecco un esempio di socio di società in nome collettivo che vada in pensione ma che voglia continuare a ricoprire il proprio ruolo: questo è possibile purché il lavoratore abbia la corretta copertura previdenziale (cioè paghi i contributi all’INPS anche se, come anticipato, in forma ridotta poiché over 65) e percepisca un compenso per l’attività che svolge concordato dal resto dei soci.

Se invece in una società in nome collettivo in cui ci sono due soci, uno dei due va in pensione e non voglia continuare a lavorare nell’azienda ma restare socio di questa, questi rimane solidalmente e illimitatamente responsabile per le obbligazioni sociali al pari dell’altro socio ma per lui non permane alcun obbligo di prestare la propria attività nella società.