La Partita IVA semplificata o agevolata è quella che si riferisce al regime forfettario. In questo ultimi anni c’è stata una corsa all’apertura partita iva ma in questo periodo le cose non vanno benissimo per la nostra economia e per i freelance.

Questo regime fiscale viene particolarmente preferito da coloro che intendono iniziare un’attività poiché presenta diverse agevolazioni sia rispetto alle imposte da pagare che ai contributi da versare. Il regime forfettario prevede di versare un’unica imposta sostitutiva con aliquota del 15% o, se si possiedono determinati requisiti, di versare un’aliquota fino al 5% (regime forfettario start up).

E’ un regime fiscale esente da IVA e dalla ritenuta d’acconto e questo consente di pagare meno tasse e di incassare le fatture nette. Sebbene le Partita IVA semplificate con regime forfettario non abbiano l’obbligo di fatturazione elettronica, questa viene sempre più agevolata: per questo esistono delle piattaforme (anche gratuite) per gestire le fatture elettroniche in maniera facile e veloce.

Ma come gestire le fatture non pagate?

Nel caso di fornitore che non paga la fattura, il contribuente può recuperare l’IVA solo usando vie legali; quanto alle ritenute d’acconto, invece, se il committente si limita a non certificarle, il contribuente può indicare le relative somme in dichiarazione, se riesce a comprovare l’avvenuta prestazione con ritenuta. Se la ritenuta non è stata applicata, il contribuente non potrà vantare crediti IRPEF.

L’Agenzia delle Entrate, a seguito del caso di un contribuente che aveva emesso fatture in regime forfettario per poi correggerle, ha deliberato che la questione si possa risolvere in due modi:

emettendo note di variazione in aumento a integrazione delle fatture originarie e addebitando a titolo di rivalsa l’IVA da versare all’Erario ed esponendo la ritenuta d’acconto;
emettendo al committente note di variazione in diminuzione, a storno delle fatture originarie ed emettendo nuove fatture in sostituzione delle precedenti, sempre addebitando a titolo di rivalsa l’IVA da versare all’Erario ed esponendo la ritenuta d’acconto.