Alcune categorie di lavoratori, possono richiedere il Bonus da 1000 euro. In particolare chi può fare domanda per ricevere l’aiuto di stato:

i lavoratori co.co.co. che abbiano cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del Decreto Rilancio;
i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020;
i lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020.

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Bonus 1000 euro, i liberi professionisti

Possono richiederlo anche i liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data di entrata in vigore del Decreto, iscritti alla Gestione Separata INPS. L’importante è che non siano titolari di pensione, non siano iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria e che dimostrino di aver subito una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019.

Ma come si può dimostrare di aver avuto un calo nel fatturato?

Il reddito viene calcolato secondo il principio di cassa come differenza tra ricavi/compensi percepiti e i costi inerenti all’attività sostenuti, comprese le eventuali quote di ammortamento. Nel momento in cui il professionista titolare di partita IVA presenta la domanda di richiesta del Bonus da 1000 euro, dovrà autocertificare all’INPS il possesso dei requisiti.

In un momento successivo, l’INPS comunichrà all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato la domanda per la verifica e l’Agenzia darà gli esiti all’INPS.

Non devono dimostrare la riduzione di fatturato i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 o hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio dei Comuni in cui lo stato di emergenza per eventi calamitosi era in vigore al 31 gennaio 2020, data in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria.