Il PIL, prodotto interno lordo, rappresenta il valore di tutto quello che viene prodotto in un Paese. Infatti è pari alla somma dei beni e servizi finali (e non intermedi) prodotti da un Paese in un dato periodo, sia da imprese nazionali sia da imprese estere.

Il PNL (prodotto nazionale lordo) invece indica quello che viene prodotto sul territorio nazionale da imprese estere più quello che viene prodotto da imprese nazionali all’estero.

Ma come si calcola il PIL?

Dato che il PIL è una grandezza aggregata, viene calcolato dall’ISTAT con un metodo che è uguale per tutti i Paesi che fanno parte della zona Euro, così che si possa confrontare lo stato di salute dell’economia dei diversi Stati.

Ci sono diversi modi per poter calcolare il PIL:

Considerare la somma dei prodotti e servizi finali di un Paese, esclusi i beni intermedi usati per la fabbricazione di questi

Infatti, per non incorrere nel problema della duplicazione, bisogna considerare solo i prodotti e servizi finali. Ad esempio, se si considera il prodotto “pane”, non bisogna contabilizzare la farina o le altre materie prime.

Sommare il valore aggiunto dell’economia in un dato periodo di tempo (il valore aggiunto è la differenza tra il valore della produzione di ogni impresa e il valore dei beni intermedi usati dalle stesse imprese nella produzione)
Sommare i diversi redditi di tutta l’economia (salari e stipendi dei lavoratori, profitti delle imprese, imposte pagate allo Stato)

Inoltre, se si parla di PIL nominale, si fa riferimento al valore espresso in moneta, cioè i beni e servizi vengono considerati in base al loro prezzo corrente; invece il PIL reale è il valore del PIL meno il tasso di inflazione in riferimento all’anno precedente.

Infine il PIL procapite si calcola dividendo il PIL per il numero di abitanti del Paese (popolazione) e indica la ricchezza media di ciascun abitante.
[smiling_video id=”351812″]

[/smiling_video]