Per speculazione si intende l’operazione di acquisto di beni mobili, immobili o di attività finanziare e la successiva rivendita di questi per ottenere un profitto.
Il guadagno deriva cioè dalla differenza tra i prezzi attuali e quelli futuri.
In questo caso si parla di speculazione al rialzo
Può aversi poi la speculazione al ribasso quando si vende un bene mobile, immobile o un’attività finanziaria per riacquistarla poi ad un prezzo più basso rispetto a quello attuale.
Quindi la speculazione si fonda proprio sull’instabilità dei prezzi che ci può essere su un determinato mercato, ad esempio quello di Borsa oppure quello immobiliare.
Spesso infatti le speculazioni avvengono proprio sugli immobili o sui titoli di Borsa.
In edilizia la speculazione consiste nell’acquisto di edifici e di immobili con lo scopo di rivenderli poi in tempi successivi per guadagnare la differenza di prezzo tra le due operazioni.
Spesso gli speculatori acquistano terreni in aree non edificabili con la previsione che, se cambieranno i piani regolatori, queste zone diventino edificabili, quindi si potranno costruire edifici da rivendere per avere dei guadagni vantaggiosi.
In borsa invece, la speculazione avviene quando un titolo viene comprato ad un certo prezzo per poi rivenderlo ad un altro, guadagnando un profitto.
Ma come incide quindi la speculazione sull’economia?
Anche se la speculazione ha spesso per molti solo un’accezione negativa, in realtà questa ha anche dei vantaggi. Perché se è vero che gli speculatori agiscono per ottenere un proprio guadagno, è anche vero che permettono a tutti di disporre di maggiore denaro liquido che altrimenti mancherebbe.
Inoltre, la speculazione fa sì che sui mercati ci siano altri operatori oltre al produttore e al consumatore. E, per ultimo, la speculazione è il motivo per cui esiste il credito che favorisce lo sviluppo economico.
In definitiva la speculazione favorisce la crescita economica di un territorio, rendendo il mercato più stabile.
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