L’imposta di bollo viene applicata sui conti correnti tradizionali ed anche sui conti deposito. Per quest’ultimo tipo di conti, l’imposta di bollo ammonta allo 0,20% della giacenza. Si tratta di una spesa che accomuna tutti i conti deposito, esistono però alcune banche che fanno eccezione. Infatti, esistono istituti di credito, tipo Banca Sistema che propongono un conto deposito a zero spese, con l’imposta di bollo sui vincoli a carico dell’istituto stesso. Un’ altra banca che agisce con lo stesso principio è Banca Farmafactoring che esenta il cliente dal pagamento dell’imposta di bollo.
Occorre affermare comunque che, su tutti i conti deposito, vige la norma che attiva l’imposta del 26% sulle rendite. Tale imposta non può essere eliminata da nessuna iniziativa bancaria.
Conto deposito, l’imposta di bollo
Per quanto riguarda comunque l’imposta di bollo dello 0,20% sui conti deposito, significa che essa equivale al 2 per mille della somma depositata. Tra le persone fisiche e non, vi è però una differenza. Viene stabilito un tetto massimo di 14.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche, mentre non esiste alcun limite massimo per le persone fisiche.
Il conto deposito è un tipo di conto che si affianca a quello corrente, considerato a questo punto conto di appoggio. In esso viene depositata una cifra che permette di avere un guadagno, grazie ad un tasso di interesse maggiore, rispetto a quello previsto sui conti correnti tradizionali. Il tasso di interesse può anche arrivare al 4%. I conti di deposito possono essere sia liberi che vincolati. In quest’ultimo caso, il mancato rispetto dei vincoli di tempo per una chiusura anticipata del conto, può comportare il pagamento di una penale o la perdita degli interessi maturati.
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