La Costituzione Italiana stabilisce il diritto alla salute di ogni cittadino italiano che accede alle cure mediche inteso come:

diritto all’integrità fisica e psichica;
possibilità di ricevere trattamenti medici di prevenzione e cura;
possibilità di godere di un ambiente di vita e lavoro salubre.

Diritti del malato, ecco di cosa si tratta

Con riferimento alla salute, dal punto di vista del malato, sono stati definiti i diritti del malato:

diritto alle cure, cioè la possibilità, per ogni malato, di essere curato in strutture pubbliche senza favoritismi o clientelismi e senza dover ricorrere a privati qualora ci siano dei ritardi nelle strutture pubbliche;
diritto di tutela, davanti agli organi che rappresentano un’istituzione sanitaria, alla struttura ospedaliera, al personale sanitario e alle Pubbliche Autorità;
libertà di coscienza, nel senso che, se la persona è ammalata, non devono essere esercitate pressioni di tipo ideologico, religioso o politico da parte delle strutture pubbliche o private.

Da qui discende che nessuno può essere sottoposto a trattamenti medici contro la sua volontà e quindi senza il suo esplicito consenso.

Diritto a prestazioni tempestive che vuol dire ricevere le prestazioni necessarie senza dover sostenere attese o ricoveri inutili.

In particolare, i tempi massimi per una prestazione sono 30 giorni se si tratta di visite specialistiche e 60 giorni se si tratta di esami diagnostici.

Diritto alla cartella clinica, in una scrittura leggibile e comprensibile redatta dal medico che ha in cura il malato;
diritto al ricovero, il cui tempo dipenderà dalle esigenze diagnostiche e terapeutiche;
diritto all’ascolto, che attiene alla possibilità, per il malato e per i suoi parenti, di essere ricevuti e ascoltati dai medici negli orari resi noti, chiaramente, a loro.

Altri diritti dei malati sono l’esenzione da ticket per farmaci, visite ed esami (a seconda della patologia): ad esempio, gli invalidi civili al 100% hanno diritto all’esenzione totale dei ticket oppure ausili assistenziali (pensione di inabilità, assegno di invalidità, indennità di accompagnamento o di frequenza).