Coloro che svolgono un’attività professionale continuativa e abituale, liberi professionisti o imprese di beni o servizi, devono aprire la Partita IVA.

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Oltre al regime ordinario

Oltre al regime ordinario, è possibile optare per il regime forfettario, un regime agevolato previsto per coloro che abbiano un fatturato annuo non superiore a 65 mila euro.

È un regime agevolato che presenta diversi vantaggi, primi fra tutti un’imposta sui redditi con aliquota del 5% (per i primi 5 anni) e del 15% (dal sesto anno in poi).

È un regime esente da IVA, in cui non c’è obbligo di fatturazione elettronica.

Inoltre prevede che non vengano sostenute spese per un importo complessivo superiore a 20 mila euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.

Ma quanto costa aprire una Partita IVA?

Aprire la Partita IVA è gratuito tuttavia, se si decide di rivolgersi ad un professionista, potrebbero essere richiesti dei soldi per farlo (circa 50 euro).

Inoltre è possibile che per alcune attività siano previsti anche altri adempimenti (come l’iscrizione in Camera di Commercio) e quindi i costi possano salire.

Per l’apertura della Partita IVA sarà sufficiente comunicare all’Agenzia delle Entrate l’inizio della propria attività, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, tramite il modello AA9/7 (per le ditte individuali e i lavoratori autonomi) oppure il modello AA7/7 (per le società).

I modelli possono essere presentati:

direttamente in un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, allegando un documento di riconoscimento
tramite raccomandata con ricevuta di ritorno con fotocopia del documento di riconoscimento
telematicamente tramite il software apposito che si scarica dal sito dell’Agenzia delle Entrate

Infine bisognerà rivolgersi all’INPS per aprire la propria posizione previdenziale.

Chi deve registrare una ditta individuale, dovrà anche iscrivere l’impresa alla Camera di Commercio, e comunicare al Comune l’avvio della propria attività.