Il regime forfettario di partita IVA è un regime fiscale agevolato che prevede l’applicazione di un’aliquota fissa su ricavi e compensi ed in particolare del 15% per tutte le partite IVA e del 5% per le start up.

Nella legge di bilancio 2022 sono previste delle novità per coloro che sono assoggettati a questo regime fiscale.

Non cambiano i requisiti per poter accedere al regime forfettario.

Infatti anche per il 2022 sarà richiesto alle partite IVA:

di avere ricavi o compensi non superiori a 65 mila euro
di non aver sostenuto spese superiori a 20 mila euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e per compensi erogati ai collaboratori, anche assunti per l’esecuzione di specifici progetti
di non aver percepito oltre 30 mila euro di redditi da lavoro dipendente o da pensione

Tuttavia c’è un’importante novità prevista dal Governo Draghi, ossia l’obbligo di fatturazione elettronica.

Il premier Draghi ha infatti chiesto all’Unione Europea di estendere questo obbligo anche a questa categoria di professionisti e il 13 dicembre il Consiglio dell’Unione Europea ha deliberato l’adozione della proposta della Commissione europea sull’obbligo della fatturazione elettronica anche a coloro che sono assoggettati al regime forfettario.

L’obbligo di fatturazione elettronica per le partite IVA con regime forfettario sarà valido per il momento fino al 2024 e riguarderà circa 1,5 milioni di professionisti.

Pare poi che nella relazione finale delle Commissioni parlamentari sulla riforma fiscale siano stati suggeriti due correttivi: si vocifera sulla possibilità per il contribuente di uscire dal regime forfettario con effetto ritardato, continuando nel regime nei due periodi d’imposta successivi alla perdita dei requisiti, rispettando però determinate condizioni.

Insomma, queste dovrebbero essere le principali novità che entrerebbero in vigore dal primo gennaio 2022 per coloro che hanno la partita IVA e sono assoggettati al regime forfettario.
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