Quando si ha a che fare con un debito da estinguere, ci sono alcune fasi pregresse che anticipano il pignoramento vero e proprio. Ci sono circa due mesi di tempo per correre ai ripari ed evitare che lo stato, insieme agli istituti di credito, provvedano a pignorare beni mobili e immobili. Vediamo nello specifico cos’è il pignoramento e quando si applica.
Cos’è il pignoramento
Prima del pignoramento vero e proprio, il debitore dovrà affrontare la fase di decreto ingiuntivo, ovvero quando il Tribunale impone a quest’ultimo di pagare i debiti entro 40 giorni da quando si verifica tale decreto. Il debitore potrà di conseguenza opporsi, trovare una soluzione differente o non procedere per nessuna soluzione.
Proprio in quest’ultimo caso, si andrà a verificare un atto di precetto, ovvero un atto in cui il Tribunale indica al debitore di estinguere il tutto 20 giorni da quando viene emessa la notifica. Oltre alla somma, il debitore dovrà corrispondere alcuni interessi di mora e spese legali per emettere il precetto.
Se poi il debitore non effettua alcuna azione riparatoria successivamente all’atto di precetto, si procederà ad un pignoramento. Il pignoramento può essere mobiliare o immobiliare. Il pignoramento mobiliare è una procedura in cui, sostanzialmente, alcuni beni materiali vengono sottratti al debitore mentre il pignoramento immobiliare provvederà a vendere all’asta o pignorare direttamente beni immobili del debitore.
Può verificarsi anche un pignoramento verso terzi
In questi casi, si verificheranno pignoramenti tramite conto corrente, stipendio o pensione. In tutti e tre
i casi, l’istituto di credito in questione provvederà ad espropriare determinate somme dalle tre fonti
specificate.
Detto questo, il pignoramento non riguarda solamente beni mobili e immobili, ma anche vere e proprie
sottrazioni di denaro. Per questo motivo è sempre bene rimanere all’erta nel caso che si debba
estinguere un debito ed essere a coscienza di tutte le papabili azioni da parte del creditore e dello stato.
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