Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è un indicatore macroeconomico molto importante per studiare lo stato di benessere e di ricchezza di un sistema economico poiché indica tutto ciò che viene prodotto all’interno di un certo Paese.
Il PIL viene studiato dagli economisti
Il PIL viene studiato dagli economisti con particolare riguardo al suo andamento e alla sua possibile evoluzione negli anni: spesso, viene analizzato anche insieme ad altri parametri come i consumi e gli investimenti, al fine di verificare lo stato di salute dell’economia nazionale oppure usato per fare calcoli socioeconomici come ad esempio rapportatolo al debito per capire quanto un Paese possa ripagare il debito pubblico.
In sintesi, tenere sotto controllo il PIL significa:
- tenere sotto controllo la capacità stessa di un sistema economico di produrre e vendere beni e servizi;
- misurare l’economia;
- confrontare la crescita di due Paesi.
Inoltre, significa anche capire lo stato di salute di un Paese ma solo dal punto di vista economico perché, ovviamente, non può dare un’idea della qualità della vita di quel Paese in generale perché non prende in considerazione aspetti come l’inquinamento, la sicurezza e così via.
L’andamento del PIL
Ogni trimestre ci sono degli enti che si occupano di dare informazioni sull’andamento del PIL: in Italia se ne occupa l’Istat, in Europa l’Eurostat e negli Stati Uniti il Bureau of Economic Analysis.
Queste informazioni sull’andamento e le possibili evoluzioni future aiutano a capire il trend di crescita di un Paese e questo può influenzare i mercati azionari ed obbligazionari: ad esempio, se il PIL aumenta, per i mercati azionari si prospetta uno scenario molto positivo che si traduce in un aumento dei profitti delle aziende e, quindi, dei titoli azionari.
Per i mercati obbligazionari, invece, l’aumento del PIL potrebbe condurre ad interventi restrittivi di politica monetaria come ad esempio un aumento dei tassi di interesse.
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