Pensione casalinga, come si presenta la domanda 



Pensione casalinga




Godersi la propria vecchiaia è il desiderio di ogni lavoratore dopo una vita fatta di sacrifici e lavoro. Anche le casalinghe, che si occupano della cura della casa e della famiglia, hanno diritto a percepire una pensione per poter vivere in tranquillità la propria vecchiaia, beneficiando di un’entrata.

Quando è stata istituita la pensione casalinga

Nel 1997, infatti, è stato istituito un fondo ad hoc per le casalinghe, vale a dire il Fondo casalinghe dell’INPS con lo scopo proprio di tutelare tutte coloro che si occupano con amore e attenzione della propria casa e della propria famiglia.

Per poter percepire la pensione casalinga, è fondamentale iscriversi a questo fondo tramite:




  • il sito dell’INPS
  • raccomandata con ricevuta di ritorno
  • telefonando il call center al numero 803164 da rete fissa o al numero a pagamento 06164164 da rete mobile
  • consegna a mano presso l’ufficio INPS di competenza
  • un patronato

I requisiti per farlo sono:

  • avere tra i 16 e i 65 anni;
  • svolgere in via esclusiva un’attività finalizzata alla cura dell’abitazione e della famiglia;
  • non svolgere altre attività lavorative, né autonome, né subordinate, né parasubordinate, a meno che l’attività venga svolta a tempo parziale ed i contributi versati siano di un importo tale da non consentire la copertura delle 52 settimane

In questo caso non viene raggiunto il reddito minimale per l’accredito dell’intera annualità di contribuzione.

  • Non essere titolari di pensione diretta (pensione anticipata o di vecchiaia).

Agli iscritti al fondo casalinghe, l’INPS invierà dei bollettini per percepire i versamenti dei contributi.

Verrà liquidata:

  • la pensione di inabilità, per la quale sono necessari 5 anni di contributi e dimostrare di essere inabili a svolgere qualsiasi attività lavorativa;
  • la pensione di vecchiaia, per la quale è necessario avere almeno 57 anni ed avere versato almeno cinque anni (60 mesi) di contributi

In questo caso l’importo sarà pari a quello dell’assegno sociale con una maggiorazione del 20%.


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