Gli NFT (acronimo di Non Fungible Tokens), sono dei beni digitali crittografati che contengono un’immagine, un video o un qualsiasi tipo di contenuto sul quale si gode del diritto di proprietà.

Sono dei beni non fungibili perché ogni token è unico e non può essere scambiato con un altro token identico.

Gli NFT vengono venduti in cambio di criptovalute, soprattutto Ethereum, e possono arrivare a valere anche migliaia di euro, anche se il loro valore dipende da fattori come la bellezza, l’esclusività, il numero di pezzi in circolazione e così via.

Ma come si creano gli NFT?

Per creare gli NFT c’è bisogno della crittografia, un metodo che consente di scrivere informazioni in maniera totalmente sicura e difficile da compromettere.

Un NFT infatti non è altro che un’opera d’arte digitalizzata: solitamente si usa una foto digitale o una sua documentazione filmata e salvata in formato digitale.

Questa versione digitale non è altro che una lunga sequenza di numeri (0 e 1 nel linguaggio informatico). Questa sequenza viene poi compressa in quello che viene definito hash (una sequenza molto più corta) tramite un processo chiamato hashing.

Poi questo hash deve essere memorizzato su una blockchain, quindi venduto in cambio di criptovalute, come l’Ethereum. Dunque per creare un NFT, basta partire da una piattaforma, come ad esempio OpenSea.

Bisogna essere muniti di un Wallet Ethereum e poi dell’opera d’arte che si vuole racchiudere all’interno dell’NFT. Va bene qualsiasi file ma in genere le piattaforme consentono la creazione di NFT solamente in un limitato numero di formati immagine, audio, video.

Inoltre ci possono essere dei limiti di dimensioni (OpenSea ad esempio ha un limite di 100 MB, ma consiglia ai creatori di non superare la soglia dei 40 MB).

Il costo per creare un NFT varia dal costo della transazione su Ethereum mentre in alcune piattaforme vengono richiesti anche dei costi di servizio
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