La tassa di successione è l’imposta che si paga per il passaggio dei beni in eredità dai defunti agli eredi. Questa imposta è dovuta a prescindere dal fatto che i beni siano passati in eredità per testamento o, in mancanza di questo, per legge. L’importo di questa tassa dipende dal grado di parentela degli eredi e dal valore dei beni passati in eredità.
Tassa di successione, quando non si paga
Infatti, esiste un limite di valore dei beni ereditati (franchigia) entro il quale non si deve pagare nulla.
Nello specifico:
- il coniuge e i parenti in linea retta sono esentati dal pagamento della tassa di successione fino ad un valore dei beni ereditati di un milione di euro;
- i fratelli e sorelle godono di una franchigia di 100000 euro e un’aliquota del 6%;
- i parenti fino al quarto grado e gli affini fino al terzo grado non godono di nessuna franchigia e di un’aliquota del 6%;
- altri eredi (anche non parenti) non godono di alcuna franchigia e di un’aliquota dell’8%;
- eredi disabili, in questo caso la franchigia è estesa fino a un milione e mezzo di euro.
La tassa deve essere pagata entro 60 giorni
La tassa deve essere pagata entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e il suo pagamento può essere anche rateizzato.
Per quanto riguarda la donazione, anche in questo caso valgono le stesse regole dell’imposta di successione e, quindi, aliquote e franchigie che dipendono dal grado di parentela e dal valore dell’immobile donato.
I beni oggetto dell’imposta di donazione sono:
- i beni mobili e immobili;
- le azioni e le quote di partecipazione in società;
- le obbligazioni e gli altri titoli;
- i crediti, le cambiali, i vaglia;
- gli assegni;
- le liberalità indirette.
La donazione deve essere fatta per atto pubblico davanti al notaio che registra l’atto presso l’Ufficio delle Entrate.
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