Potremmo perdere la Pensione di Reversibilità? È una domanda che in molti si sono posti: oggi vorremmo darvi una risposta. Anzitutto, questa tipologia di pensione è un contributo da parte dello Stato ai sopravvissuti. Nel momento in cui il nostro coniuge, figlio, padre decede, possiamo richiedere questo aiuto economico. Oltre alla reversibilità, c’è la tipologia indiretta, ovvero quando il lavoratore lavorava ancora al momento della morte. Per ottenere la pensione indiretta, il lavoratore deve aver maturato un numero preciso di settimane di contributi.

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La pensione di reversibilità si può perdere?

Nello specifico, quando perdiamo il diritto alla pensione di reversibilità? Stando a quanto afferma la legge, perdiamo il diritto alla pensione di reversibilità nel momento in cui superiamo determinati limiti di reddito. Il trattamento pensionistico, dunque, sarà revocato; inoltre, l’INPS vi richiederà indietro le somme di denaro che avete percepito dal momento in cui il vostro reddito non rientrava nei limiti stabiliti.

Ricordiamo, tuttavia, che ci sono dei diritti alla pensione di reversibilità innegabili e che non vi faranno perdere lo status in alcun modo. Tra questi, citiamo lo svolgimento di borsa lavoro, l’impiego di studenti in lavori che sono socialmente utili e le attività che svolgete nel servizio civile.

I casi in cui perdiamo la pensione di reversibilità: quali sono?

Lavorare non vi mette in condizione di perdere la pensione di reversibilità. Tuttavia, il salario percepito non deve superare il totale della pensione. Riguarderà, dunque, solo una prestazione duratura, come un contratto indeterminato, con adeguato compenso per le attività svolte.

A tal proposito, citiamo la sentenza numero 42 della Corte Costituzionale, risalente al 25 Febbraio del 1999: “La percezione di un piccolo reddito per attività lavorativa, pur venendo a migliorare la situazione economica dell’orfano, non gli fa perdere la sua prevalente qualifica di studente.”

Speriamo di esservi stati d’aiuto!