Per recupero crediti si intendono tutte quelle attività con cui il creditore richiede di ottenere il pagamento di un debito da parte del debitore. Il recupero del credito si divide in due fasi: la prima è quella stragiudiziale che ha l’obiettivo di ottenere l’adempimento da parte del debitore senza interpellare l’autorità giudiziaria.

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Recupero crediti come prima fase del rientro

Se dopo questa fase, il creditore non ottiene il pagamento del suo credito da parte del debitore, allora si passa alla seconda fase che è quella giudiziaria con cui il creditore mira ad ottenere quanto gli spetta mediante l’esecuzione sul patrimonio del debitore.

Tutti i crediti che hanno ad oggetto il pagamento di una somma di denaro producono, per legge, gli interessi di mora dal momento in cui il credito è scaduto (cioè quando è trascorso il termine entro il quale deve essere pagato).

Il debitore deve pagare questi interessi di mora per ogni giorno di ritardo

Accanto agli interessi di mora (che rappresentano il risarcimento del danno di non aver pagato alla scadenza quanto dovuto e, quindi, quel sovrapprezzo che viene calcolato per ogni giorno successivo alla scadenza prevista del debito), decorreranno anche altre eventuali penali.

Per evitare questi interessi di mora, una società di recupero crediti potrebbe proporre il piano di rientro o di dilazione per agevolare il debitore a pagare quanto dovuto in maniera più comoda tramite un piano di rate, definendo gli importi e le scadenze da rispettare. Se il piano di rientro viene rispettato, il creditore si impegna a non percorrere vie legali e, nello stesso tempo, viene sospeso il calcolo degli interessi di mora ed eliminata qualsiasi penale.

Se il piano di rientro non viene rispettato, verrà espressa la diffida ad adempiere (e quindi a pagare tutto l’ammontare del debito) e riprenderà il calcolo degli interessi di mora dalla data di decadenza del beneficio concesso al debitore con il piano di rientro.