Sempre più italiani decidono di aprire delle società all’estero per pagare meno tasse. Ci sono diversi paesi sia dell’Unione Europea sia del resto del mondo che vengono scelti come sede per la costituzione di una società oppure per il trasferimento della sede legale.
Londra tra le più gettonate per la società all’estero
Fra questi, possiamo ricordare Londra come città oppure stati come il Lussemburgo, l’Irlanda, la Romania, la Bulgaria, la Svizzera, la Slovenia oppure i cosiddetti Paradisi Fiscali che spesso sono delle vere e proprie isole paradisiache dove la tassazione è molto bassa o praticamente pari a zero.
Quando si ha già una società in Italia, l’alternativa per l’imprenditore è quella di fondare all’estero una società controllata o una branch cioè stabile organizzazione.
Nel caso della società controllata, questa paga le tasse solo nel paese estero e distribuisce gli eventuali utili alla controllante italiana. Infatti, la società controllata è una società autonoma e indipendente rispetto a quella che la controlla. Nel caso della stabile organizzazione, invece, non si tratta di una società con autonomia giuridica e fiscale ma di una società i cui utili vengono sommati nel bilancio della società madre che si trova in Italia.
Quando invece si decide di fondare una società all’estero
Quando invece si decide di fondare una società all’estero, fra i paesi più scelti per via della burocrazia più veloce e della tassazione più bassa, in Europa, fra le altre, ci sono:
- Andorra, con una tassazione molto bassa (intorno al 10%) e con un’imposta per le società è del 10% del reddito tassabile.
- Malta, con una tassazione territoriale in cui le imposte si pagano solo sui profitti che vengono generati sul territorio maltese o sui redditi prodotti all’estero ma riportati a Malta.
- Monaco, i redditi dei residenti non vengono tassati e quindi chi guadagna nel proprio paese di residenza, non paga alcuna tassa.
- Irlanda, non viene propriamente considerato un Paradiso Fiscale ma anche qui le tasse sono più basse rispetto all’Italia.
Commenta per primo