Il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, è stato istituito nel 2012 nel periodo della crisi dei debiti sovrani con lo scopo di fornire assistenza finanziaria ad uno Stato membro che, in caso di crisi, avrebbe potuto mettere a repentaglio l’intera Area euro. Nel periodo attuale caratterizzato dall’emergenza Coronavirus, si sente spesso parlare del MES proprio perché questo istituto ha come finalità quella di intervenire a sostegno di quei Paesi che, nonostante abbiano delle condizioni macroeconomiche solide, possano averne bisogno.

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Il MES può aiutare gli Stati membri dell’UE

In particolare, il MES può aiutare gli Stati membri dell’UE attraverso prestiti o l’attivazione di linee di credito garantite dal capitale sottoscritto dai Paesi membri che ammonta a 700 miliardi di euro (gli Stati membri hanno versato una pro quota di 80 miliardi di euro; l’Italia ha versato 14 miliardi e 125 miliardi attraverso garanzie). Quando uno Stato ha bisogno dell’intervento del MES, invia una domanda di assistenza e il Presidente del Consiglio dei Governatori del MES autorizza la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea a valutare la richiesta sulla base di tre variabili principali che verificano lo stato di “salute” del Paese richiedente.

Le tre variabili sono:

esistenza di un rischio per un Paese e per l’intera Zona euro;
sostenibilità del debito pubblico del Paese che ha richiesto il supporto del MES;
esigenze economiche del Paese.

Se la richiesta dello Stato membro viene accolta dal MES, il Consiglio dei Governatori stabilisce che la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea negozino, con lo Stato membro, un Memorandum of Understanding cioè un protocollo d’intesa in cui vengano indicate le condizioni per fornire l’assistenza finanziaria, la gravità della situazione economica e lo strumento per l’intervento di assistenza finanziaria. A circa 7 giorni di distanza dalla data di presentazione della richiesta, lo Stato membro che ha richiesto l’aiuto del MES, lo ottiene sotto forma di prestiti.