Una delle novità della Legge di Bilancio è la plastic tax, un’imposta che ha l’obiettivo di favorire la diminuzione dell’inquinamento da plastiche e microplastiche che danneggia così tanto il nostro Pianeta. Ecco perché si corre ai ripari per chi produce materiale inquinante, ma tutto questo peserà di più sulle finanze degli italiani?
La plastic tax entrerà in vigore a partire da luglio 2020
La plastic tax entrerà in vigore a partire da luglio 2020 e sarà dovuta sui prodotti in plastica monouso, i cosiddetti MACSI, quei prodotti destinati al contenimento, alla protezione, alla manipolazione o alla consegna di merci e prodotti alimentari, anche in forma di fogli, pellicole o strisce.
La plastic tax interesserà anche i prodotti in tetrapack ma non quelli compostabili in cui la componente plastica sia presente in una percentuale inferiore al 40% né i contenitori di medicinali e i dispositivi medici.
I soggetti che dovranno pagare questa imposta sono:
- i produttori di MACSI nello Stato italiano;
- coloro che acquistano prodotti MACSI o li cedono (se i prodotti provengono da un Paese dell’Unione Europea e vengono acquistati da un consumatore privato);
- coloro che importano MACSI da Paesi terzi.
L’importo dovuto dai contribuenti è di 45 centesimi al chilogrammo di plastica (e non più 1 euro come era previsto inizialmente).
L’introito della plastic tax per lo Stato italiano nel 2020 sarà di circa 140,6 milioni di euro mentre il prossimo anno sarà di circa 521 milioni di euro: da queste stime, è evidente quanto la plastic tax peserà sugli italiani. Da una stima, infatti, si è calcolato che una famiglia media produce, ogni settimana, circa 600 grammi di plastica che equivalgono al pagamento di 0,27 centesimi, settimanali.
In un anno ci sono circa 52 settimane
In un anno ci sono circa 52 settimane e questo corrisponde ad un aumento nella spesa degli italiani di circa 14 euro annui. Ad ogni modo, lo Stato, per aiutare le imprese che producono MACSI, ha previsto un credito di imposta del 10% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, per favorire il loro adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti biodegradabili e compostabili
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