Ogni automobilista che sia in possesso di un’auto iscritta al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) è tenuto al pagamento annuale del bollo auto.

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Tributo di proprietà

Il bollo, infatti, è un cosiddetto tributo di proprietà che bisogna pagare per il possesso di un veicolo e non già per la sua circolazione: dunque, se anche il veicolo è fermo in garage, il proprietario sarà comunque tenuto al pagamento del bollo. Un tempo era necessario esporre il contrassegno del bollo in auto per dimostrare il suo pagamento ma da qualche anno non vige più questo obbligo.

Fra l’altro, come anche si legge sul sito ufficiale della Polizia di Stato, i bollettini di pagamento della tassa non recano più la parte con il contrassegno ma hanno solo la ricevuta del versamento. Dunque, non essendoci più l’obbligo di esporre il contrassegno, ne consegue che la ricevuta del pagamento del bollo non deve essere necessariamente conservata a bordo del veicolo.

Infatti, né la Polizia né la Guardia di Finanza potranno richiedere la sua esibizione (se non in un secondo momento), dal momento che i controlli sul conforme pagamento del bollo vengono effettuati in via informatica. Anzi, per evitare di smarrire la ricevuta del pagamento del bollo, è altamente consigliato custodirla in casa.

La ricevuta del pagamento del bollo

La ricevuta del pagamento del bollo, in particolare, deve essere conservata per almeno tre anni così che, in caso di possibili accertamenti da parte della Regione o delle Autorità competenti, si potrà mostrarla come prova del pagamento. Nello specifico, la ricevuta di pagamento del bollo deve essere conservata per almeno tre anni decorrenti dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di versamento.

Una volta terminato questo periodo (detto di prescrizione), se l’Autorità amministrativa chiederà l’esibizione della ricevuta di pagamento, il contribuente non sarà tenuto a farlo per dimostrare l’avvenuto pagamento del bollo.