Avete mai sentito parlare del bonus 2020? Da quando è diventato obbligatorio il pagamento tramite Pos, le attività commerciali ed imprenditoriale, Possono puntare su questo sistema di detrazione fiscale del 30% per ammortizzare il costo Pos e le commissioni Pos. Infatti, questa misura è volta a spingere l’utilizzo delle carte soprattutto per i clienti dei negozi medio piccoli. Con l’emergenza da Covid-19, l’utilizzo di contanti è fortemente sconsigliato a favore dei pagamenti elettronici digitali. Ecco perché molti stanno iniziando ad esempio, a muoversi nell’ambito dei pagamenti via link oppure optano per un Pos mobile in modo tale da riuscire ad effettuare i pagamenti senza dover toccare le banconote. Vediamo però come funziona il bonus pos e come ottenere un credito d’imposta del 30% sulle commissioni Pos.
Come funziona il bonus per la detrazione sul costo Pos
Il bonus per la detrazione sulle commissioni Pos ha un funzionamento molto diretto. In pratica, con la pubblicazione della legge di bilancio 2020 e poi con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate numero 181301/2020 del 29 aprile 2020, si è deciso in che modo stabilire questo importante buono. Si tratta di un credito d’imposta, che va a favore di professionisti, artisti, attività di impresa e negozianti: arriva al 30% del costo delle commissioni che a partire dal primo luglio 2020 sono state transate. Tutti i costi dei pagamenti digitali e quindi il pagamento tramite Pos con carte di credito, prepagate o carte di debito, ma anche ad esempio i pagamenti via link, vengono resi con un credito di imposta pari al 30% del costo delle commissioni Pos. Si tratta di un provvedimento che aiuta i negozianti a sostenere questa spesa dopo che il pagamento a mezzo Pos è diventato obbligatorio per legge.
Requisiti per ottenere il bonus di detrazione sulle commissioni Pos
Per ottenere il bonus come credito di imposta al 30% sulle spese per le commissioni Pos, bisogna essere in possesso di condizioni necessarie. Innanzitutto, gli esercenti non devono avere un importo di compensi o ricavi superiore a 400 mila euro. Infatti, questo provvedimento è rivolto soprattutto, alle piccole e medie imprese, artigiani, attività di liberi professionisti, lavoratori autonomi, nonché commercianti che devono adeguarsi al sistema di pagamento digitale. Inoltre, gli incassi che possono essere poi considerati ai fini del credito d’imposta devono essere quelli provenienti da pagamenti effettuati dai consumatori finali privati. Non valgono ad esempio, quelli con soggetti possessori di Iva. Bisogna fare molta attenzione alle regole altrimenti si corre il rischio di non riuscire a ottenere questo buono.
Costi Pos, come ottenere il bonus
Per ottenere il bonus e la detrazione del 30% sui costi Pos, la cosa migliore è seguire tutta una serie di indicazioni. Sotto quest’aspetto, l’attività che fornisce il lettore può essere molto utile. Ecco perché, allora si opta per la presentazione dei dati presso l’Agenzia delle Entrate mensilmente con comunicazione con il sistema di interscambio. Si comunica il codice fiscale dell’esercente, il numero delle operazioni effettuate, l’anno, il mese di addebito delle commissioni Pos ed il numero totale delle operazioni che riguardano i consumatori privati finali. E’ molto importante che nell’esame delle commissioni Pos, vengano anche chiariti quali sono gli accordi con la società che fornisce il lettore. Ad esempio, possiamo calcolare il costo Pos, oppure i Pos senza costi fissi, le commissioni e tutte quelle che sono le basi dell’accordo con la società erogatrice. L’ammontare dei costi fissi periodici per il pagamento tramite Pos, viene comunque preso in considerazione dell’Agenzia delle Entrate.
Usare il credito di imposta
E’ possibile usare il credito di imposta sulle commissioni Pos in compensazione con il modello F24. Infatti, se è vero che questo credito viene inserito anche nell’ambito della dichiarazione dei redditi, però non può essere tassato e non va poi a formare reddito. È importante quindi che il pagamento a mezzo Pos, venga comunque sempre garantito e soprattutto, che il calcolo finale può essere poi detratto, così come previsto dalla normativa vigente.
La scelta del lettore per i pagamenti digitali
In merito alla possibilità di scegliere un lettore per i pagamenti digitali, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Infatti, si ha l’occasione di poter ad esempio, puntare su un Pos portatile, un Pos WiFi, un Pos mobile, un Pos per smartphone, un Pos senza fili oppure un Pos di tipo classico. E’ importante che sia garantito anche l’utilizzo di un Pos mobile con scontrino, in modo tale da poter fornire la ricevuta in diretta ai propri clienti. Il pagamento tramite Pos deve essere il più rapido possibile e deve anche prevedere il sistema Contactless. Questo sistema, prevede la possibilità di pagare fino ad un massimo di 25 euro senza inserire il PIN. Questa soglia in realtà, pare sarà aumentata a partire da gennaio 2021, così come deciso dai principali istituti di credito internazionali. Nella scelta del lettore, è anche opportuno pensare di trovare il Pos più economico e che possa essere calibrato sulle esigenze della vostra attività.
L’opzione di un Pos economico
La scelta di un Pos economico deve essere sempre fatta però tenendo conto, sia dei costi fissi che delle commissioni. Un Pos senza costi fissi ha determinati costi di commissione. Ed è per questo, che le commissioni Pos però devono essere analizzate bene e capire se vale più la pena avere un canone mensile o altrimenti scegliere di puntare sulle commissioni di pagamento Pos. Poi si devono analizzare le commissioni con il pagamento Bancomat, le commissioni carta di credito o in generale tutte le commissioni delle transazioni del Pos. Solo così si avrà la certezza di poter trovare il tipo di lettore giusto per la propria attività. In genere, è opportuno che il lettore fornisca anche tutta una serie di soluzioni di pagamento alternative in modo tale da riuscire ad essere a norma, così come prevede l’attuale legge. Una volta scelto in base al volume di affari questo dispositivo, allora si può iniziare a fare il pagamento con Pos e poi successivamente la richiesta all’Agenzia delle Entrate per ottenere il bonus Pos 2020, quindi la detrazione fiscale pari al 30% sul transato.
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