Sebbene tante persone ancora preferiscano utilizzare il denaro contante per i propri acquisti, tante altre persone sono più sicure ad utilizzare mezzi di pagamento digitali (carta di credito, carta di debito, bancomat), anche perché più pratici.
Per questo, quando si trovano ad esempio in un negozio o al ristorante, pagano utilizzando il POS.
Il POS è obbligatorio per tutta una serie di soggetti (liberi professionisti e attività commerciali).
In particolare:
- negozi e attività commerciali
- artigiani
- bar, pizzerie, ristoranti e altre attività di ristorazione
- hotel, B&B, agriturismi e altre attività ricettive
- venditori ambulanti e affini che svolgono attività itineranti
Sono obbligati ad avere il POS anche i liberi professionisti che esercitano in proprio e hanno un rapporto diretto con il cliente (ad esempio tassisti, avvocati, parrucchieri, commercialisti, terapisti).
Sono esclusi dalla lista i professionisti nelle transazioni verso altri professionisti.
La domanda sorge spontanea: il commerciante è obbligato ad accettare il pagamento con POS?
In Italia, pur essendoci l’obbligo per tutti questi soggetti di dotarsi del POS, in realtà non esistono delle sanzioni per chi si rifiuta di accettare il pagamento con mezzi digitali da parte dei propri clienti.
Infatti, nel 2019 il Governo Conte, con l’articolo 23 del Decreto Legge n.124 del 2019, aveva previsto delle sanzioni pecuniarie di 30 euro più il 4% dell’importo per chi si rifiutava di accettare pagamenti con POS.
Tuttavia questa legge è stata poi abrogata e le sanzioni eliminate.
Quindi se un commerciante rifiuta il pagamento elettronico, non è passibile di multa.
Tuttavia il cliente può segnalare l’accaduto all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza che faranno partire i controlli per capire se il rifiuto di far pagare con il POS il proprio cliente vuole celare in realtà la volontà di violare la legge o di non rendere tracciabili i propri guadagni.
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