Quante volte capita di voler comprare le sigarette ma di non avere i soldi in contanti sufficienti per pagarle ma solo la carta? Se fino a qualche anno fa le sigarette e i tabacchi non si potevano pagare con la carta ma solo in contanti, ora invece si può utilizzare il POS per acquistarli.
Commissioni alte su una spesa in realtà molto bassa
Un tempo, infatti, pagare con la carta i tabacchi avrebbe comportato delle commissioni alte su una spesa in realtà molto bassa (un pacco di sigarette ha un costo che si aggira in media sui 5 euro).
In più, si potevano accettare pagamenti elettronici solo per spese di importi superiori ai 30 euro.
Tuttavia negli ultimi anni è stata introdotta la norma che stabilisce che i commercianti sono obbligati ad accettare le carte per le transazioni di qualsiasi importo, anche molto esiguo, ad esempio sotto i 5 euro.
Quindi di fatto anche i tabacchi possono essere pagati con il POS.
Anzi, pagare le sigarette con strumenti digitali, come la carta, è un diritto del cliente che può richiedere al tabaccaio di pagare tramite POS.
Infatti, nel caso in cui il tabaccaio si rifiutasse, si può denunciarlo all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza perché sta compiendo una pratica commerciale scorretta dato che, come detto, per i commercianti (e quindi anche per i tabaccai) vige l’obbligo di dotarsi di POS e di accettare pagamenti di qualsiasi cifra con mezzi digitali.
E se fino ad ora non erano previste sanzioni per i commercianti che si rifiutassero di accettare pagamenti con POS, a partire dal 30 giugno 2022 verranno introdotte: nello specifico la sanzione andrà dai 30 euro in su.
Infine, per quanto riguarda i clienti, pagare i tabacchi con il POS in genere non comporta costi ulteriori, se non quelli dei tabacchi stessi.
Tuttavia ciò potrebbe variare da carta a carta e se la banca applica o meno delle commissioni.
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Se io tabaccaio accetto il pagamento delle sigarette con il POS devo emettere scontrino fiscale perché la transazione sarebbe tracciata e quindi dovrei pagare IVA. Ai fini IVA, la cessione di generi di Monopolio segue l’applicazione dell’imposta in forma “monofase” ai sensi dell’art. 74 del D.P.R. n. 633/1972. In tal caso, l’IVA viene assolta direttamente dall’Amministrazione dei Monopoli sulla base del prezzo di rivendita al pubblico. Quindi essendo IVA trattenuta alla fonte, non regge il discorso del POS per generi di Monopolio, almeno che si obblighi gli istituti di pagamento a dare la possibilità al tabaccaio di discriminare questo tipo di transazioni