L’appropriazione indebita è un reato che appartiene alla categoria dei delitti contro il patrimonio e che accade quando qualcuno si appropria del denaro o di una cosa mobile di un’altra persona, procurandosi di conseguenza un ingiusto profitto.
Un esempio è quando una persona prende una macchina in leasing e decide di non restituirla.
Ma cosa si rischia quando si verifica un episodio di appropriazione indebita?
A seguito delle modifiche fatte alla Legge Anticorruzione del 2018, il reato di appropriazione indebita è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 1000 a 3000 euro.
Nel caso in cui un pubblico ufficiale commetta il reato di appropriazione indebita, questi può rischiare una pena fino a dieci anni di reclusione.
Inoltre, può accadere che il reato avvenga con dolo specifico, vale a dire quando colui che lo compie, lo fa con volontà.
In questo caso si parla di appropriazione indebita aggravata: il reato viene commesso da una persona che possedeva quel bene a titolo di deposito; di conseguenza la pena viene aumentata fino ad un terzo.
La pena è aumentata
La pena è aumentata anche quando colui che commette il reato lo fa con abuso di autorità o di relazioni domestiche ovvero con abuso di relazioni di ufficio, di prestazione d’opera, di coabitazione, o di ospitalità.
In ogni caso, il reato di appropriazione indebita si prescrive in 6 anni e questo vuol dire che chi lo subisce ha 6 anni per potersi tutelare e ottenere ciò di cui non ha più ingiustamente il possesso.
Infatti, chi subisce un’appropriazione indebita e vuole ricorrere all’autorità giudiziaria, deve proporre querela nel termine di tre mesi dal momento in cui è venuto a conoscenza della mancata consegna del proprio bene.
Potrà rivolgersi alla polizia, ai carabinieri o alla procura della Repubblica.
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