Se non si riesce ad estinguere un debito entro un periodo di 60 giorni circa, si rischia di incappare nelle fasi di pignoramento. Durante queste fasi, lo stato e gli istituti di credito responsabili potranno provvedere a pignorare beni mobili ed immobili come edifici di nostra proprietà. Quand’è che si può verificare un pignoramento casa? Vediamo nel dettaglio cosa comporta se il processo di estinzione del debito comporta un pignoramento casa e come comportarsi nel caso che si verifichi tale procedura.
Pignoramento casa: come comportarsi
Ma cos’è un pignoramento nello specifico? Il pignoramento è un’espropriazione di beni mobili ed immobili nei confronti di un debitore che, nell’arco di un periodo di 2 mesi circa non ha provveduto ad estinguere il debito o comunque non è riuscito a trovare mezzi per poter evitare la fase di pignoramento.
Naturalmente, nel caso che si verifichi un pignoramento casa, si procederà ad un pignoramento di immobili. Nella maggior parte dei casi, i beni pignorati vengono messi all’asta legale, anche se prima di farli accedere a tal punto si può provvedere di evitare il pignoramento.
Come evitare il pignoramento casa?
Molti sono quelli che provvedono a vendere il bene immobile prima che venga pignorato o eventualmente a donarlo. Da notare che tali atti possono essere revocabili entro un periodo di 5 anni.
Nel caso specifico della vendita, colui che vende la casa deve accertarsi che l’acquirente risultava consapevole della condizione del venditore. Inoltre, se il bene immobile considerato per il pignoramento è la prima casa del debitore, questa non può essere pignorata, considerando che vige il divieto di pignoramento della prima casa.
Sostanzialmente, si evita il pignoramento della casa se quest’ultima è la prima casa, ma anche
chiedendo un’eventuale rateazione del debito, estinguendolo in parte e facendolo scendere sotto i
120mila euro ed evitando di accettare eredità o donazioni che permettano di acquistare altri beni
immobili.
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